Nord e Sud - anno XIX - n. 151-152 - lug.-ago. 1972

Trasporti, Mezzogiorno e Regioni dei servizi pubblici, se è vero - come ha rilevato di recente ed opportunamente F.P. Memmo (assessore alle Finanze dell'Abruzzo) - che non solo globalmente « il Fondo Comune presenta una differenza in meno di circa 93 miliardi di lire >> rispetto alle previsioni allegate alla legge finanziaria del 1970 e riferite al 1968, ma non si conosce nemmeno « 'quale sarà la reale consistenza del fondo per il finanziamento dei programmi regionali di sviluppo e dei contributi speciali previsti dagli articoli 9 e 12 della legge n. 281 e quando essi potranno avere concreta attuazione ». A tale proposito va rilevato che, in applicazione del predetto art. 9, nel bilancio dello Stato figura una « posta » di appena 20 miliardi di lire. Va detto, però, che - per quanto riguarda il Fondo comune previsto dell'art. 1, ultimo comma, della Legge 16.5.1970 n. 281 - la insufficienza della sua entità, così come finora detenninata dal Governo, è stata rilevata anche dal nuovo Ministro per le Regioni on. Sullo il quale, nel recente incontro a Palazzo Chigi con i rappresentanti delle Regioni a statuto ordinario, ha ammesso la necessità e la possibilità di « rimpolpare » il Fondo dei suddetti 93 miliardi, riportandolo così al livello del 1970, e cioè ad una entità complessiva di 580 miliardi di lire. Per quanto riguarda invece i 20 miliardi di lire iscritti « per memoria » nel Bilancio dello Stato per il finanziamento dei programmi regionali di sviluppo di cui all'art. 9 della stessa legge finanziaria regionale, le Regioni non potranno più farvi assegnamento, in quanto proprio a metà luglio il Ministro del Bilancio on. Taviani ha ottenuto un assenso di massima (e non poteva accadere diversamente!) dai presidenti delle Regioni perché il detto fondo venisse utilizzato per finanziare, almeno parzialmente, i piani regionali di sviluppo delle comunità montane in applicazione della Legge 3.12.1971 n. 1102, che prevede appunto la costituzione e il funzionamento delle predette comunità. Peraltro, non si riscontra alcuna traccia nel bilancio dello Stato, neppure « per memoria», dei« contributi speciali per provvedere a scopi determinati, e particolarmente per valorizzare il Mezzogiorno e le Isole » (art. 118 della Costituzione, terzo con1ma), ai quali l'art. 12 della legge finanziaria regionale attribuisce appunto « carattere aggiuntivo rispetto alle spese direttamente o indirettamente effettuate dallo Stato con carattere di generalità per tutto il proprio territorio ». Se si vuole un esempio particolare di quali siano le difficoltà delle Regioni nel settore dei trasporti, basta citare il caso delle metropolitane. Infatti, in conseguenza del trasferimento della competenza in materia alle Regioni, s~no stati cancellati dal bilancio dello Stato le relative previsioni di spesa. Le Regioni, però (e_d è illuminante il caso della Campania 95

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