Cronache meridionaliste e che quindi, occorre « concentrare gli sforzi » per la realizzazione di taluni « progetti speciali ». Più specificamente, sollecitato a fornire un esempio di questi «progetti», l' on. Giolitti si è poi riferito alt'area metropolitana di Napoli, precisando che un « progetto speciale» per quest'area « significa infrastrutture per insedianzenti industriali, porto, assetto civile, struttura territoriale regionale, difesa dell'ambiente, altre cose ancora ». Benissimo: con questa precisazione l'on. Giolitti corregge la disattenzione nei confronti di Napoli e della sua area metropolitana che viziava il recente « documento preli1ninare » della Programmazione, nel q11ale si preannunciavano «progetti-pilota» per Torino, Roma e Bari, ma non per Napoli, e nel quale si pretendeva di riequilibrare la Campania con interventi infrastrutturali ... nella Valle Telesina e non ci si preoccupava di riequilibrare l'Italia con interventi per dotare il polo più debole dell'asse Roma-Napoli (e quindi l'area di insediamenti che presenta i più gravi problemi di qualificazione funzionale e di valorizzazione civile) di congrui valori metropolitani. È necessario ed è conveniente, quindi, affrettarsi a conferire una dignità metropolitana a quella che già Nitti chiamava « una serie ininterrotta di case che da Pozzuoli a Torre del Greco assume nomi differenti » e che, rispetto ai tenzpi di lVitti, è diventata non solo più congestionata fra Pozzuoli e Torre del Greco, ma anche più estesa, perché sì prolunga fino_ a Castellam1nare e di qui, attraverso l'agro nocerino, si salda con la conurbazione salernitana, mentre, in corrispondenza della città di Napoli, si ramifica anche verso l'interno con un'antenna che lungo l'autostrada del Sole raggiunge Caserta e un'altra che lungo l'autostrada di Bari raggiunge e oltrepassa Pomigliano d'Arco. E di qui proprio in questi giorni cominciano a partire per i mercati del Nord le prime autovetture fabbricate nel Napoletano: segno che la funzione industriale di Napoli e della sua regione può essere potenziata (e l'Aeritalia potrebbe contribuire a potenziarla anche più di quanto non abbia contribuito a potenziarla l'Alfa-sud, onde una localizzazione del nuovo stabilimento in Campania e soprattutto del connesso Centro di ricerche a Napoli sarebbe conforme alle esigenze che abbiamo cercato di definire con il nostro discorso sui valori metropolitani e sull'equilibrio metropolitano). Purtroppo la storia dell'area napoletana di sviluppo industriale è stata fino ad ogg~ una storia di penosi ritardi, di occasioni. perdute, di uomini sbagliati nei posti sbagliati, di controversie ani1nose per questioni oziose e di inerzie colpose per questioni di fondo: è fo~se la più urgente delle questioni da risplvere nel quadro del « progetto speciale » auspicato da Giolitti. 63 J
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