Sandro Petriccione Nord non esisterebbero né le condizioni fisiche né le sovvenzioni finanziarie per l'ubicazione del centro. Ma se vi fossero ancora dubbi sul contenuto « meridionalistico » del documento, essi vengono chiariti più avanti dove si afferma che gli incentivi alle industrie (a carico dei fondi per il Mezzogiorno), che in termini di valore attuale raggiungono mediamente il 55% del capitale investito, « hanno certo contribuito nell'ultimo decennio in misura rilevante a spostare la convenienza alla localizzazione nel Mezzogiorno dell'industria chimica di base ». Inoltre si fa conto sulle risorse naturali ancora disponibili nel Sud e sulla preesistenza di forti capacità produttive in settori industriali « coloniali » come quello della raffinazione: « la disponibilità di terreni, di accessi marini, la grande concentrazione di capacità di raffinazione di prodotti petroliferi ... rappresenterà d'ora innanzi un notevole fattore favorevole alla localizzazione per alcune aree del Mezzogiorno». E dove le risorse naturali non sono sufficienti bisognerà reperirle o crearle artificialmente con opportune e gigantesche infrastrutture, sempre a totale _carico dei fondi del Mezzogiorno. In questo formidabile quadro tecnico di interventi l'unica risorsa abbondante nel Mezzogiorno, che viene adoperata solo in lin1itata misura, è la forza di lavoro. Le previsioni di occupazione connesse al piano chimico sono di 80-85 mila nuovi posti di lavoro « diretti » ( con un'intensità di capitale media prevista di 53-56 milioni per addetto, la quale però nelle prime due iniziative approvate ha già superato i 100 milioni per addetto), mentre si potrà contare su altri 30 rnila posti circa in imprese di manutenzione. Tutto il resto rimane_ nel vago: le industrie « indotte » sia durante il periodo della costruzione (carpenteria metallica e meccaniche) sia in fase di regime (chimica secondaria) non è affatto detto si debbano localizzare nel Sud; anzi, vari precedenti episodi stanno a dimostrare il contrario. Il titolo dell'articolo di Arturo Barone su « Adesso »: Etilene per tutti è la trasposizione tecnocratica dello slogan socialista « benessere per tutti ». E certo non sarà il ben.essere che otterranno le centinaia di migliaia di meridionali costretti ad emigrare nei prossimi anni, mentre politici e sindacalisti forse continueranno a compiacersi di parlare del Mezzogiorno come problema nazionale. Secondo Rexford Tugwell, uno dei principali teorici del New Deal, gli economisti « devono dire che cosa il sisten1a industriale comporta per gli uomini e che cosa gli uo111ini hanno il diritto di aspettarsi dall'industria ». Si tratta di domande che il gruppo che fa capo atla Segreteria della Progran1mazione farebbe bene a porre alla propria coscienza. SANDRO PETRICCIONE 60
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==