Cronache 1neridionaliste dovuto essere prese senza perdere di vista gli obiettivi della politica di intervento nel Mezzogiorno. In qual modo il « Piano chin1ico » si collega a queste finalita generali della programmazione italiana? Era già stato osservato come la procedura di « contrattazione programmata » ( cioè: la trattattiva fra CIPE e grandi imprese circa l'an1montare di incentivi e di infrastrutture relative a ciascun nuovo ùnpianto) poteva rappresentare un'importante occasione per affrontare i più angosciosi problen1i del Mezzogiorno, elevandone il tenore di vita e garantendo un adeguato numero di posti di lavoro per contenere l'emigrazione in proporzioni non disastrose. Tale occasione può dirsi ormai quasi definitivamente compromessa: si è infatti favorita ed accentuata la tendenza, che si era manifestata già dall'inizio degli anni sessanta, alla localizzazione nel Sud di grandi impianti di base nel settore della siderurgia, della raffinazione del petrolio e della petrolchimica, che forniscono un contributo assai limitato al benessere dei lavoratori meridionali. Il docun1ento-ISPE riconosce infatti che « ... una notevole influenza nel favorire questo processo di dispersione (territoriale, n.d.r.) è da attribuire alle misure di incentivazione finanziarie a favore del Mezzogiorno. Le imprese sono state infatti indotte a concentrare qui gran parte degli investimenti a forte intensità di capitale »; rna si guarda bene, salvo che per la razionalizzione del settore dell'etilene, dal proporre politiche diverse da quelle fallimentari fin qui perseguite che accentuano le tensioni sociali nel Sud fino al punto di rottura. Le finalità che si evincono dal docu1nento sono quelle della « funzione trainante » della chimica, « condizione indispensabile per la realizzazione di una maggiore espansione di tutta la struttura industriale italiana». Di qui l'« ipotesi-obiettivo» di un saggio di svih1.ppo della chimica di al,neno il 10-11% all'anno. Si tratta, carne è chiaro, di « obiettivi interni » all'industria, fondati su previsioni di mercato straordinariamente concordanti dei vari gruppi interessati (che un malevolo, ma informalo commentatore ha detto essere frutto dell'invololontario sca,nbio di informazioni previsionali e di previsori). E quando il « Piano chimico» cerca di collegarsi agli obie_ttivi del Progetto '80 lo fa palesemente per rendere loro un mèro tributo verbale. Posta infatti la domanda se il centro dell'etilene vada posto nella Pianura Padana o in Sicilia, s'i conclude che la prima ubicazione « non presenta in misura soddisfacente ..., adeguati requisiti e, soprattutto, la sua scelta contrasta con l'obiettivo generale di industrializzazione del Mezzogiorno ». Si tratta ovviamente di una domanda retorica perché nel 59
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==