Cronache n1eridionaliste rativi della programmazione ovvero i mezzi attraverso i quali si intende vengano raggiunte le finalità della politica economica. In un articolo su « Espansione », Angelo Conigliaro s1 crive che per Giorgio Ruffolo 1nentre « fino a ieri la politica di piano non era altro che un messaggio », oggi « diventa un piano operativo », grazie all'uso degli incentivi. Poiché una gran parte dei programmi si dovrà attuare nel Mezzogiorno; la pubblica amn1inistrazione potrà senz'altro scambiare la concessione degli incentivi alle imprese con l'accettazione del piano chimico e non solo per la scelta degli insedianzenti, << ma ... per giungere all'associazione obbligatoria di ùnprese fino a ieri concorrenti ». Si tratta però di mettere in luce conze gli strumenti da adoperarsi_ così decisamente concorrano al raggiungimento delle finalità generali della program,nazione quali sono espresse nel « Progetto '80 » che si deve ritenere sia stato redatto partendo dalla percezione di bisogni ed aspettative della collettività, delle quali gli organi elettivi sono tramite, sia pure imperfetto. Prima però di ragionare sui rapporti di consistenza esterna del « piano chimico », cioè del ruolo che esso gioca nei confronti della programnzazione generale, occorre fare un passo indietro e svolgere qualche considerazione sulla struttura interna del docun1ento, dando provvisoriamente per accettate le finalità che esso si propone C ipotesi-obiettivo di sviluppo del'industria chi111icaad un saggio medio del 10-11%), per mettere in luce sia le caratteristiche tecniche dell'industria e le 1nodificazioni intervenute, sia la struttura di n1ercato entro la quale essa si colloca. ~- Un'utopia tecnocratica? - « Chi domina l'Europa Orientale domina Heartland, chi doniina Heartlancl domina l'Isola del Mondo, chi domina l'Isola del Mondo domina il Mondo»: la stramberia di Mc Kinder, anche se di scarso aiuto per lo studio della geopolitica, può servire di guida al processo logico che ha portato a deno,ninare « Programma di promozione dell'industria chimica » un piano della chimica di base e a dare ad un piano della chimica di base il significato assai più restrittivo di uno sche,na di espansione della capacità produttiva di etilene. Infatti, pur con tutta la buona volontà non si può affermare che l'industria chimica si riduce a quella dell'etilene (e dei suoi derivati) che pure ne rappresenta un aspetto di rilievo. Di avviso diverso sono i redattori del documento ISPE, che prima osservano che lo sviluppo del settore « ha riguardato prevalentemente la grande chimica di base localizzatçi nel Mezzogiorno, mentre insufficiente è stata la crescita della 55
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