Nord e Sud - anno XIX - n. 151-152 - lug.-ago. 1972

Cronache 1neridionaliste cesi, nel Belgio, nella Germania meridionale e in alcune aree dei nuovi associati al Mercato comune, differiscono dalla politica richiesta per rendere il Mezzogiorno omogeneo con gli altri Paesi dell'Europa occidentale; si tratta di una differenza dovuta non alle n1aggiori risorse che occorre dedicare a una situazione di sottosviluppo più difficile e più estesa come è quella del Mezzogiorno, ma al fatto che nel Mezzogiorno siamo in presenza di una situazione qualitativamente diversa dalle altre e tale da richiedere strumenti di intervento correlativa,nente diversi. Se questa differenza non viene colta, una politica di industrializzazione del Mezzogiorno, anche se razionalmente ·concepita, sarebbe messa continua,nente in iscacco dal complesso delle politiche cosiddette regionali che i vari Paesi non possono non svolgere per porre riparo ai vari tipi di squilibrio territoriale che inevitabilmente si manifestano nei Paesi ad economia di mercato nel corso del processo di crescita dei loro sistemi industriali. Questa crescita dà luogo a vari tipi di squilibrio; vi sono in primo luogo gli squilibri tra aree industriali e aree rurali, aree che tuttavia sono, per ampiezza demografica e per condizioni economiche, profondamente diverse dal Mezzogiorno; vi sono poi gli squilibri, oggi più frequenti che in passato, determinati . dal progresso tecnico. Questo infatti suscita rilevanti impulsi a talune produzioni e quindi arricchisce le aree dove queste produzioni sono ubicate e mette in difficoltà o fa addirittura cadere altre produzioni in altre aree. Se queste produzioni sono importanti le aree in cui esse si svolgono sono n1esse in crisi; in tal caso si an1mette ovunque che è compito dell'azione pubblica intervenire per creare un nuovo equilibrio; questa azione di sostegno e di conversione di complessi industriali è probabilmente destinata a svolgersi in una molteplicità di aree dell'Occidente europeo, come elemento delle politiche regionali; e queste devono quindi essere poste in un rapporto esatto nei riguardi della politica, del tutto diversa, richiesta dalla situazione del Mezzogiorno. D'altra parte, sostenere che la politica comunitaria debba essere una politica dualistica è anche nell'interesse delle regioni industrializzate del nostro Paese; il sistema industriale del Centro Nord, integrato sempre più profondamente nel sistema industriale europeo, potrebbe infatti essere posto in difficoltà se esso solo dovesse subire i condizionamenti imposti dalla politica da farsi nel Mezzogiorno. 5. Non meno importante del mutamento avvenuto nell'orizzonte territoriale del divario è quello che ha avuto. luogo nel tipo di divario che si intende eliminare; è questa la ovvia conseguenza dell'enorme mutamento avvenuto nella struttura .economica e sociale delle due parti del 45

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