Nord e Sud - anno XIX - n. 151-152 - lug.-ago. 1972

Il disegno di Carli avanti ancora una volta per chiedere direttamente a favore degli impianti del Nord le stesse sovvenzioni concesse in passato agli impianti del Sud, può anche considerarsi richiesta non stupefacente. Ma che dire della posizione benevola del Governatore? Nulla, se non che è una vera fortuna per la grande industria del Nord trovare, ad un livello così autorevole, un pubblico funzionario così tenero e comprensivo. Il disegno della Banca d'Italia è dunque chiaro e, contrariamente a quanto è stato detto da molti, il discorso del Governatore contiene in realtà un programma di politica economica sintetico, ma preciso. Anzitutto, restaurare i profitti aziendali, mediante un rigoroso contenimento delle istanze salariali. Sostenere le imprese in difficoltà mediante un'adeguata distribuzione di fondi pubblici, specie in vista dell'esigenza dell'industria del Nord di adeguarsi al mercato europeo, accelerando così l'inserimento dell'industria italiana nel Mercato Comune. Al tempo stesso, realizzare una ripartizione di funzioni tra imprese pubbliche e private. Alle imprese a partecipazione statale, spetterebbe la funzione di aiutare ulteriorn1ente lo sviluppo dell'industria nel Nord, eseguendo le infrastrutture necessarie per assicurare il corretto insediamento di masse crescenti di lavoratori nelle regioni settentrionali, eliminando così gli attriti sociali che gli insediamenti disordinati degli anni del miracolo hanno inevitabilmente creato; le stesse imprese a partecipazione statale dovrebbero quindi ridimensionare i programmi di espansione del settore manifatturiero nel Sud. Alle imprese private, invece, spetterebbe non solo di curare la produzione manifatturiera, ma anche la funzione, ben più rilevante, di costituire un banco di prova di efficienza, ed un « riferimento comparativo » per l'azione pubblica. In altri termini, al settore privato spetterebbe addirittura di condurre l'economia se9 condo criteri che non potrebbero essere altri che quelli dell'efficienza aziendale. Il programma è chiaro. Dal punto di vista territoriale, concentrazione nel Nord. Sotto il profilo settoriale, le redini in mano al. settore privato. E l'impresa pubblica concepita come stimolatrice di concorrenza e come complen1ento necessario dell'iniziativa privata? Pare trattarsi di concezione tramon~ata. E la programmazione intesa come .strumento per fare emergere istanze non recepite dal mero calcolo aziendale? Pare che anche la programmazione abbia 35

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