Nord e Sud - anno XIX - n. 151-152 - lug.-ago. 1972

Il disegno di Carli ricostituire i capitali impiegati nella produzione, le componenti recessive prevalgono, e la flessione della domanda e dell'occupazione segue alla caduta degli investimenti ». Questo è in definitiva un giudizio di fatto (in gergo, si direbbe un giudizio sul valore dei parametri) e come tale è aperto alla discussione. A conforto della sua valutazione personale, il Governatore richiama l'esperienza degli Stati Uniti, dove, a suo avviso, l'espansione della spesa pubblica ha conseguito effetti positivi solo perché si era « in presenza di equilibri aziendali in corso di ricostituzione ». Nel caso italiano invece, sebbene nel corso degli ultimi anni, e segnatamente nel 1971, il settore pubblico abbia svolto una politica espansiva e « l'apporto della pubblica amministrazione alla formazione del reddito abbia assunto dimensioni imponenti », gli effetti positivi sarebbero mancati proprio per la n1ancata ricostituzione dei profitti aziendali. Queste conclusioni non possono non lasciare perplessi. L' esperienza degli Stati Uniti (a parte il fatto che in quel paese la ripresa è ben lungi dall'essere realizzata) non può costituire un elemento di prova per teorie da applicare all'economia italiana. Ed è altresì dubbio che nel corso del 1971 l'azione della pubblica amministrazione in Italia sia stata davvero espansiva. È vero che, rispetto alla domanda privata, che nel 1971 è cresciuta ben poco, la domanda pubblica ha presentato un dinamismo più elevato; però, se paragoniamo l'espansione della don1anda pubblica nel 1971 rispetto a quanto era avvenuto nel 1970, risulta che anche la domanda pubblica, così come la privata, ha segnato un rallenta1nento. Gli investimenti sociali sono addirittura caduti, in termini reali, del 7,5% ; i consumi pubblici hanno segnato un rallentamento proprio nei settori chiave dell'istruzione e della sanità (da un'espansione del 2,8% nel 1970 ad una crescita del solo 1,7% nel 1971), e si sono sviluppati in misura consistente solo nel capitolo difesa interna ed esterna (dall'l,3% del 1970 al 5,1% del 1971). In questo quadro, non è facile attribuire al settore pubblico dell'economia italiana quel ruolo decisamente espansivo che il Governatore vorrebbe; e ancor meno facile è sostenere che la ripresa è mancata non per carenza di spesa pubblica ma per la mancqta ricostituzione dei profitti aziendali. _Le ragioni della depressione perdurante potrebbero più fruttuosamente essere ricercate, oltre che nell'insufficiente sviluppo della spesa pubblica, oltre che nella contrazione progressiva degli investimenti sociali, anche nelle successive strette creditizie, che hanno sottoposto il settore privato, 29

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