Autori vari fatto che oggi, ritornando sulle teorie esposte in passato, il Governatore cerchi di rispondere alle obiezioni ricevute e di confutarle. Il pensiero del Governatore in tema di investimenti è stato, a suo tempo, criticato, per due aspetti. In primo luogo, si è contestato che una caduta dei profitti tolga agli imprenditori la possibilità finanziaria di eseguire investimenti; esaurita la fonte dei profitti, si è detto, l'imprenditore può fare ricorso a finanziamenti esterni, finanziamenti che, se propriamente alimentati dalle autorità monetarie, possono ben rimpiazzare i profitti interni. In secondo luogo, si è anche trovata inesatta l'idea che la caduta dei profitti tolga agli imprenditori il desiderio di investire, in quanto provocherebbe una caduta della domanda globale; infatti, si è detto che una caduta dei profitti a favore dei salari, provoca un aumento della domanda di consumi, e non conduce quindi necessariamente ad una caduta della domanda globale. Il Governatore tenta oggi una risposta ad ambedue le critiche. Non è vero, a suo avviso, che i finanziamenti esterni possano sostituire i profitti interni; se i profitti cadono, l'impresa non solo troverà più arduo collocare in borsa azioni di nuova emissione, ma troverà sempre più difficile reperire istituti bancari disposti a finanziarla, se non a costi rapidamente crescenti. In Italia, aggiunge implicitamente il Governatore, la situazione è stata ulteriormente aggravata dalla presenza massiccia delle imprese pubbliche sul mercato finanziario, presenza che ha costretto le imprese private a competere con concorrenti inco111parabilmente più forti, ed ha di fatto limitato gravemente le possibilità per le imprese private di attingere liquidità mediante emissione di obbligazioni. « L'impresa, conclude il Governatore, non può quindi spostarsi per lungo tempo dalla struttura desiderata delle passività, senza essere penalizzata attraverso il maggior costo sia del capitale azionario sia dei crediti; al limite, innalzandosi oltre certi confini il grado di rischio, possono venir meno le fonti stesse del finanziamento esterno ». Se questo è vero, la caduta degli investimenti diviene conseguenza inevitabile della caduta dei profitti. Nemmeno accettabile appare al Governatore l'idea che una redistribuzione del reddito a favore dei salari provochi un aumento dei consumi tale da compensare la caduta degli investimenti e lasciare così immutata la domanda globale. Questo può accadere solo come effetto immediato; prima o poi, « subentra la con1ponente recessiva, derivante dal rallentamento degli investimenti,... In condizioni di forti accelerazioni del costo unitario del lavoro, e di diffusa incertezza circa le possibilità di 28
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