Nord e Sud - anno XIX - n. 151-152 - lug.-ago. 1972

Ernesto Mazzetti e Fabio Felicetti passato tradizionale e un futuro ricco di speranze e di attese. Per Bagnoli, borgo di pescatori e di umili agricoltori, si prospettava al più un avvenire turistico, proiettato in un tempo senza· dimensioni. Si parla di un centro balneare, ma in termini vaghi, irreali; l'ing. Dary, belga (è destinato che in questo periodo le più avveniristiche visioni urbanistiche per Napoli siano dovute a stranieri, anche se oggi l'unico a essere ricordato è lo scozzese Lamont Young con il suo disegno di ferrovia sopraelevata per il lungomare), progetta un « quartiere sul mare » a Coroglio, allora sede d'un unico stabilimento balneare dalle lignee decorazioni in stile liberty, e di qualche modesta locanda. Ma per la « città industriale » si ritiene che l'ubicazione naturale sia ad est: è qui che, nella seconda metà dell'Ottocento, sono sorte aziende che per numero di operai impiegati, per consumo di forza motrice, e, come si direbbe ora, per livello tecnologico, si distinguono dalla miriade di piccole e piccolissime imprese a conduzione familiare, con 1nacchinari scarsi e superati, a bassa produttività: le officine ferroviarie di Pietrarsa, gli stabilimenti meccanini Guppy e Pattison, la Carboni Fisher, le fonderie De Lamorte, la filatura Galanti, la meccanica Zino. Prima del 1910, la periferi:i a ovest di Napoli, costituita dalla sezione di Fuorigrotta - che comprendeva il villaggio di Bagnoli, con il quale confinavano il comune autonon10 di Soccavo e, attraverso un ponte, la minuscola frazione dell'isolotto di Nisida - non offriva alcun interesse per eventuali insediamenti urbani. Ogni zona ubicata oltre la collina di Posillipo si pensava fosse decentrata, impraticabile, incompatibile con le abituali necessità quotidiane dei cittadini. Fuorigrotta e Bagnoli, anche se incluse nella cerchia amministrativa del comune di Napoli, erano poveri villaggi: rurale era l'edilizia che vi predominava, con casupole misere; rustici i modi di vita, scarsi i contatti con i quartieri centrali, nonostante nel 1892 il cunicolo che collegava Piedigrotta con Fuorigrotta - della cui angu1stia sono testiinonianza alcuni celebri stampe - fosse stato sostituito da un tunnel più spazioso e agevolgente transitabile, e nonostante l'entrata in funzione, nel '97, della Ferrovia Cumana, servita da motrici a vapore. L'attenzione degli amministratori comunali verso la zona occidentale si era gradualmente accentuata con l'attuazione del piano di bonifica dei quartieri orientali. Molte voci si erano levate a chiedere che adeguate misure di riordinamento urbanistico e di trasformazione edilizia fossero adottate anche per le sezioni non comprese nel Risanamento. Inoltre, le Ferrovie dello Stato, realizzando la direttissima Napoli-Roma, av~ vano costruito stazioni ai Campi Flegrei e a Bagnoli, stazioni che, nel 1925, sarebbero state servite dalla Metropolitana, una volta ultimati i 236

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