I Regi Lagni realizzare un canale unico, eliminando la separazione tra lagno maestro e controfossi; la seconda, che mantiene in vita il criterio di divisione tra le acque alte e le basse, ma prevede, a fianco degli attuali controfossi, altri due alvei per gli scarichi urbani ed industriali; la terza, che lascia al lagno centrale le acque alte, ma presume di immettere nei controfossi anche le acque di rifiuto. Ognuna delle tre soluzioni comporta, ovviamente, diversi calcoli della sezione dei canali, ma le ultime due lascerebbero in vita alcune remore ormai ben note. Infatti, continuando a dare ai canali pendenze di fondo quasi pari a quelle dei terreni su cui scorrono, non si eliminerà mai la necessità dei continui interventi di manutenzione 32 • E, in assenza di precipitazioni, non sarebbe possibile immettere nell'alveo le acque di fogna e gli scarichi industriali, siccome la corrente, alimentata solo dalle sorgenti Mofito e Calabricito, sarebbe lenta e stagnante com'è in effetti adesso. Occorre allora ristrutturare gli antichi canali avendo presenti questi scopi: 1) ridurre al minimo il rischio di straripamenti, soprattutto nelle zone più industrializzate; 2) renderli atti a recepire, oltre alle tradizionali acque « alte » e «basse», pure quelle provenienti dalle sedi urbane ed industriali; 3) sistemare, in seguito, l'intera rete di canali minori. Ne consegue la necessità di ridurre i fenomeni d'interrimento, inerbimento ed incrostazione, poiché, una volta immessi nell'alveo gli scarichi di rifiuto, pur opportunamente trattati e depurati, ogni ristagno non sarebbe auspicabile. Ciò è _possibile soltanto adeguando le pendenze di fondo e rivestendo sia i canali aflluen ti che i Regi Lagni. In definitiva, occorre che il livello massimo della corrente sia al disotto di quello dei terreni circostanti e che, di conseguenza, i canali affluenti possano fruire di pendenze progressive. V. I due progetti di sistemazione dei Regi Lagni, del Consorzio Generale di Bonifica del Basso Volturno e del Genio Civile di Caserta, in ottemperanza al voto del 1962 del Consiglio Superiore dei LL.PP., si adeguano all'antico criterio di mantenere separate le acque alte dalle basse, ad eccezione del tratto più prossimo al Tirreno. In altri termini, viene ammesso in1plicitamente che i Lagni devono essere ostruiti dalle erbe, dai detriti e talora dalle incrostazioni e che quindi vanno fre.: quentemente dragati; i progettisti hannò soltanto previsto maggiod dimensioni degli alvei per evitare i fenomeni di allagamento, giungendo 32 Ciò era necessario in passato per ·contenere le spese di scavo, dati i mezzi allora a disposizione. L'ansa di Acerra, che sposta il tracciato dei Lagni verso sud, fu creata per le difficoltà op;po~te da liev1 asperità del terreno. 229
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