Nord e Sud - anno XIX - n. 151-152 - lug.-ago. 1972

Elio Manzi quidi domestici per lungo tempo sono stati smaltiti con pozzi neri, vasche di assorbimento (ad es. Cardito) e nei casi migliori fogne; quelli delle industrie, talora, ·venivano convogliati abusivamente ai Regi Lagni. Ma il perdurare di tale situazione non è auspicabile e tanto meno sostenibile ancora a lungo. Infatti le portate di piena affluenti ai Regi Lagni dai canali di bonifica e dalle fogne pluviali nei periodi piovosi, saranno ovviamente da smaltirsi a gravità. Sarà giocoforza creare delle pendenze _di fondo tali da garantire un deflusso regolare in periodi di magra o comunque con tempo asciutto, evitando cioè interrimenti, inerbimenti ed incrostazioni 30 ; ed è interessante notare come i maggiori insediamenti industriali e talune trasformazioni agrarie interessino le regioni ove il deflusso delle acque è sempre stato difficile: il territorio meno rilevato dell'Agro Nolano, le pianure di Marigliano, Pomigliano ed Acerra, il litorale. Ove s'immettessero nei Regi Lagni le acque di rifiuto urbano, il grado di efficienza dei canali dovrebbe essere quasi assoluto. I vari progetti di sistemazione, come ho accennato, si basano sul citato studio idrologico della Sezione napoletana del Servizio Idrografico; ma tale indagine, non recentissima, ignora ovviamente i problemi attuali, e pertanto considera ancora i Regi Lagni come canali di bonifica, atti cioè a recepire le acque convogliate dai torrenti delle alture circostanti la pianura, e quelle di scolo dei campi, pur tenendo conto degli incrementi di portata dovuti alle migliorìe introdotte nella rete affluente. È chiaro che le conclusioni dello studio andavano aggiornate, vagliando tutte le componenti vecchie e nuove del problema. Il tronco terminale dei Lagni dovrà infatti essere proporzionato alle portate dovute alle acque « alte », montane e collinari, e a quelle « basse », provenienti dalle aree agricole, urbane ed industriali 31 • Ugualmente proporzionate alle esigenze del territorio sotteso dovranno essere le varie sezioni dell'opera a monte del tratto di foce. A questo punto s1 fanno strada tre ipotesi: la prima, tendente a 30 L'efficienza delle reti di scolo, date le nuove situazioni esposte, non potrà più essere subordinata a continui ìnterventi di manutenzione che d'altronde, come l'esperienza antica e recente ha insegnato, quasi mai vengono effettuati con regolarità. 31 Lo studio del Servizio Idrografico valuta in 225 n1c/sec. la portata raggiungibile a causa di eventi eccezionali, verificabili in media ogni dieci anni, ed in 311 mc/sec. la portata di massima sicurezza, per premunirsi contro alluvioni ancora più rare. L'indagine di G. Avolio De Martino, C. Vjparelli e M. Vi,parelli, ipotizzando l'apporto urbano ed industriale pari a quello delle acque basse dei campi, prende in esame portate teoriche rispettivamente di 547 e 593 mc/sec. In effetti il tratto ultimo dei Regi Lagni, secondo i detti Autori, dovrà sopportare portate reali massime di 377 e 419 mc/sec., poiché il restante deflusso andrà smaltito con un canale di acque alte sboccante nel Volturno. · 228

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