Nord e Sud - anno XIX - n. 151-152 - lug.-ago. 1972

Ennio Ceccarini sempre contro un « colpevole », contro un « tiranno », a riscatto e purificazione di un'umanità n1entaln1ente ritratta in ceppi. Il terrorismo d'oggi nulla ha in comune con questa filosofia. La sua weltanschauung è quella rozza e criminale del · kidnapping, la sua chiamata in causa dei « veri » responsabili somiglia alle scuse procesStiali del banditismo o delle gangs urbane, il suo balbettìo ideologico pretende che l'intolleranza e la violenza « ripropongano » la vera ideologia rivoluzionaria abbandonata dai revisionisti 2 • Un terzo tipo di considerazione deve riguardare la collocazione del fenomeno terroristico n1oderno nel contesto della situazione internazionale. « La logica del terrorismo -.- ha seri tto Arrigo Levi ( « La Stampa » del 4 giugno) - è pre-atomica ... ». È vero. Si tratta di una logica che tenta, con mezzi sanguinari anche se fortunatamente inadeguati, di risospingere la società verso una condizione di caos. Il suo bersaglio internazionale è l'ordine, quel tanto di pace .e di quiete relative che l'uso della responsabilità da parte dei dirigenti delle superpotenze ci consente. La sfida pazza di questi nuclei di violenti è rivolta contro la distensione e contro la coesistenza. Il perché è evidente. Il nuovo corso degli equilibri politici internazionali tende ad escludere la forza come mezzo di soluzione dei contrasti tra le potenze o i gruppi di alleanze, a ridurre e controllare ( crisis management, dottrina comune ai sovietici come agli an1ericani e, ora, anche ai cinesi) le zone di frizione o accensione spontanea; nel contempo l'equilibrio nucleare, i delicati meccanismi di tutela della pace e della sopravvivenza del genere umano, tolgono spazio alle visioni esasperatamente ideologiche dei rapporti internazionali. Una nuova visione, per la verità, ed una nuova ideologia si affacciano predominanti nel mondo che trattiene l'atomo. È una concezione critica, antidogmatica, scientifica che si sforza di individuare, dietro le continue sollecitazioni al contrasto e alla sfida, le ragioni per cui il mondo con i suoi sistemi politici e sociali è ineluttabilmente e legittimamente « diverso ». Il punto d'approdo di questo spirito laico, volto alla ricerca e alla comprensione, è l'individuazione di punti di convergenza che consentano di combattere i mali e i pericoli che, al di là di ogni differenziazione ideologica, si profilano comuni ai diversi sistemi. L'unità nella diversità della società umana è il lievito morale e culturale di questa spinta razionalizzatrice e sistematrice, la pace il fine essenziale proprio 2 Cfr. Formare l'armata rossa -. I tupamaros d'Europa?, testi del « gruppo Baader-Meinhof-Horst Mahler », Bertani editore, 1972, pp. 164-165. 20

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