Nord e Sud - anno XIX - n. 151-152 - lug.-ago. 1972

La sinistra e il terrorisn10 tupamaros uruguaiani scandisce ormai quotidiana1nente i propri episodi di sangue e le bombe della faida di Belfast incendiano ogni notte della capitale irlandese. Un'esplosione simile - e tralasciamo l'elenco praticamente in1possibile dei dirottamenti aerei, dei rapimenti e di altri atti di terrorismo - non può essere spiegata sulla base della « follia solitaria », del « volto tra la folla » che pretende un allucinato posto di rilievo nella storia da cui la sua condizione di « massificato » lo esclude. Ci sono dunque un fattore qualitativamente nuovo, un comportamento nichilistico (e vedremo quanto anch'esso diverso dalla tradizione europea del delitto politico), un tipo di infezione morale, un'ideologia della violenza che, con diverse motivazioni e sulla base di cause sociali diverse, qualificano e quantificano il terrore, moltiplicano le cellule impazzite del caos. Un denominatore comune con pretese di ideologia e strutture e metodi d'azione mutuati dal mondo del crin1ine. Il primo approccio alla definizione di questa novità va con1piuto in termini di valutazione morale 1 • I terroristi di Tel Aviv, come l'ala estremista dell'IRA, co1ne i membri della Rote Armee Fraktion di Andreas Baader, come i tupamaros assassini di Dan Mitrione e di Oberdan Sallustro non colpiscono i « colpevoli », n1a sp·argono la ferocia sugli innocenti. Sono i nuovi « Giusti » che non arretrano dinnanzi al figlio del granduca. Il loro bagaglio è una somma di sinistri rifiuti: il rifiuto della ragione che si traduce nel disprezzo della vita (l'altrui e la propria), nell'eclisse dei valori più elementari di umanità; il rifiuto della storia che li porta alla perdita del senso etico dell'esistenza, alla violenza nuda e criminale come sistema e con1e valore. Il secondo apprezzamento deve essere riferito alla pretesa dei nuovi « Giusti » di essere considerati in qualche filone rivoluzionario. La loro azione, in verità, rappresenta una rottura secca con la tradizione anarchica ottocentesca e novecentesca. Gli anarchici, i nichilisti della storia europea hanno compiuto i loro atti isolati di lucida follia, hanno predicato ed attuato la violenza, hanno contato le loro vittime prirna di salire su un patibolo o di offrirsi alle pallottole di un plotone d'esecuzione, ma il loro gesto si rivolgeva 1 Vedere in proposito gli esemplari articoli di SANDRO BoNELLA su « La Voce repubblicana » del 31 maggio e del 2 giugno. 19

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