L'età dell'ambiente la salute e l'ali1nentazione; la necessità di sviluppare e diffondere tecnologie la cui applicazione può incidere positivamente nel tessuto ambientale; la promozione di una più larga distribuzione a livello internazionale delle capacità industriali, assistendo i paesi in via di sviluppo in maniera da ridurre i rischi e le penalizzazioni economiche delle tecnologie avanzate. Nel discorso del Segretario Generale sono stati indicati i pilastri su cui dovrebbe fondarsi l'edificio il cui progetto è stato approvato a Stoccolma. Questi pilastri consistono: in nuovi concetti di sovranità nazionale, basati soprattutto su di un n1aggior senso di responsabilità del bene comune; in nuovi codici di diritto internazionale per rendere efficaci i nuovi principi di responsabilità e condotta internazionale che « l'età dell'ambiente » comporta, e nuovi mezzi per affrontare i conflitti an1bientali; in nuovi mezzi internazionali per la gestione delle risorse naturali del mondo, degli oceani e dell'atmosfera al di là delle giurisdizioni nazionali, per il benessere dell'umanità; in nuovi mezzi per rendere internazionali i benefici della tecnologia, indirizzandoli verso l'allargan1ento di quei pressanti problemi che continuano ad affliggere la maggioranza della famiglia umana; in un nuovo approccio a mezzi più automatizzati per finanziare programmi di cooperazione internazionale, compreso l'uso di incentivazioni e fiscalizzazioni per certe forme di trasporto internazionale o per il consumo di risorse non rinnovabili. C'è un punto del discorso di Strong che vorremmo sottolineare perché ci sembra metta un po' di equilibrio nella questione dello sviluppo, largamente trattata tra l'altro dal Club di Roma nel libro The limits to the Growth e nel Progetto per la sopravvivenza, edito da « Ecologist » (gennaio 1972) e i cui motivi ispiratori sono stati sventolati un po' co1ne la bandiera de11a contro-conferenza. Partendo dal presupposto che le difficoltà del rapporto tra sviluppo e ambiente sono alla base della crisi attuale, che tale rapporto richiede una nuova sintesi, che lo stesso significato di sviluppo è da rivedersi, così si è espresso Strong: « Io non credo che possiamo bloccare il processo di sviluppo. Un accrescimento nullo non costituisce oggi per nessuna società una prospettiva di vita. In effetti la gente deve potere accedere a maggiori e non a minori possibilità di esprimere le proprie esigenze creative. Queste però possono trovare posto solo nell'ambito di un sistema totale, in cui ,le attività · dell'uomo siano in armonia dina1nica con l'ordine della natura. Per ottenere tale condizione noi dobbiamo regola1nentare e trovare un nuovo indirizzo per i nostri processi di sviluppo. Dobbiamo rivedere quelli che sono stati i nòstri concetti circa gli scopi fondamentali del progresso ». L'impostazione della. società ·stazionaria, assunta come reazione 199
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==