Nord e Sud - anno XIX - n. 151-152 - lug.-ago. 1972

Luigi Mendia I grandi imputati sono apparsi i paesi industrializzati. L'accusa principale è stata che gran parte della loro ricchezza è derivata e deriva dallo sfruttamento delle ricchezze naturali dei paesi « ex coloniali»; oggi gli stessi sfruttatori, preoccupati di subire le conseguenze della distruzione ambientale da essi stessi causata per una cattiva gestione delle risorse e per le manifestazioni d'inquinamento conseguenti all'alto standard di vita, si fanno promotori della campagna ecologica. Bisogna fare attenzione però, e questo è stato dichiarato da più parti, che gli schemi di azione non si risolvano in un ulteriore profitto per i responsabili. Questa nuova « filosofia », è stato ribadito, deve invece essere concordata nello spirito di ripagare i paesi poveri dei danni finora subìti e soprattutto di facilitare il loro sviluppo. Se la salvaguardia dell'ambiente richiede tecnologie avanzate e quindi più costose, il maggior prezzo non deve essere pagato da chi, suo malgrado, è costretto a subirne le conseguenze; questo plusvalore, nel contesto economico mondiale, deve essere a carico dei paesi ricchi. È chiaro che proposizioni del genere, così come gli accordi operativi al riguardo, possono essere discussi solo su di una piattaforma di largo respiro internazionale. Da tali presupposti ha preso forma pertanto l'esigenza della convocazione della Conferenza, l'opportunità di raccogliere i princip1 del rapporto uomo-ambiente in una Carta, nonché la creazione di un apposito organismo di controllo. Il piano d'azione prevede al proposito l'istituzione di una Segreteria· con gli attributi di un'Agenzia delle Nazioni Unite, cui è demandata la funzione di « gestire » nell'insieme i problemi dell'ambiente in tutti i suoi numerosi aspetti, quali sono quelli individuati ed emersi nella· lunga fase preparatoria, dianzi citata. Le modalità di reperimento dei fondi (si prevedono 100 milioni di dollari per il primo quinquennio; già vi sono state sottoscrizioni volontarie, ma sarà opportuna una regolamentazione contributiva), così come la scelta della sede (tra le numerose proposte, Ginevra, per motivi pratici, appare come la più conveniente) sono state oggetto di molti interventi; comunque ogni decisione è differita alla prossima Assemblea delle Nazioni Unite cui è, istituzionalmente, demandata l'approvazione dei lavori della Conferenza stessa. Le responsabilità dei paesi industrializzati nei riguardi del deterioramento ambientale non sono però soltanto quelle dianzi accennate. Al di là delle accuse specifiche per la guerra nel Vietnam rivolte agli Stati Uniti, questi stessi, insieme al Giappone, sono stati condannati per l'inquinamento del mare da idrocarburi (ne vengono sversati alcuni milioni di tonnellate annui); la Francia, a sua volta, è stata incolpata per gli 196

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