Nord e Sud - anno XIX - n. 151-152 - lug.-ago. 1972

L'età dell'ambiente cremento demografico, dell'economia politica e di quella domestica, del progresso tecnologico, della protezione del paesaggio naturale e storico, della salute pubblica, della conservazione della flora e della fauna, della salvaguardia e dello sviluppo delle risorse naturali, nonché il diritto al tempo libero, alla piena occupazione, alla casa, ha inevitabilmente creato un affollamento di problemi a tutto scapito della loro specifica risoluzione. Sembrerebbe quasi che uno spirito diabolico abbia escogitato il subdolo piano di enunciare, in un solo tempo, tutti gli affanni che affliggono l'umanità per provocare l'imbarazzo nella mente di chi è preposto a curarli, così che il mondo continui invece a soffrire! La rappresentazione dell'ambiente come sistema è fascinosa, e ne siamo convinti assertori, ·ma occorre innanzitutto considerare la omogeneità delle variabili in gioco nell'individuazione dei singoli sottosistemi da risolvere; si corre il rischio, altrimenti, di considerare il problema della contaminazione da radionuclidi unitamente a quello della limitazione delle nascite, o la fame nei paesi in via di sviluppo con la protezione dei centri storici. Non sono mancati, tuttavia, in questi ultimi tempi studi e progetti di un certo impegno scientifico. Ma dalle loro analisi emerge piuttosto un'indicazione di quelli che secondo i singoli autori (o gruppi di studio) sono i problemi prioitari, così come soggettive sono le previsioni per il futuro; mancano, o sono cornunque appena sfiorati riferimenti alJe conseguenze economiche e politiche che potrebbero derivare in diversi paesi o regioni se trovassero attuazione i profili indicati negli studi stessi. La tipologia dei vari paesi, quando considerata, è semplificata, per lo più, secondo due estremi: paesi industrializzati o in via di sviluppo. Tale stato di indefinizione diminuisce in credibilità le stesse iniziative, che assumono, a volte, il carattere di tesi a contratto. Quando poi le varie enunciazioni provengono da parte politica, si ritrova, piuttosto, una preoccupazione diffusa di sposare tutte le cause senza scontentare nessuno, e questo tipo di intenzione appare evidente allorché, all'elencazione delle varie denunce, non segue alcuna chiara indicazione sugli impegni politici che si ritiene di assumere per giungere ad una loro soluzione. In sintesi, si considerano piuttosto le conseguenze che i motivi di fondo; i secondi, infatti, sono molto più scomodi e difficili da affrontare e risolvere perché impongono, al limite, cambiamenti nel costume e comunque scelte programmatiche. I problemi dell'ambiente, rivelatisi dapprima come istanze di tipo scientifico e culturale, hanno, nel tempo, assunto qualificazione politica man mano che. le stesse istanze hanno acquisito caratteri più generali di interesse e tipo socio-economico. Quale altra sede, del resto, se non 193

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