Nord e Sud - anno XIX - n. 151-152 - lug.-ago. 1972

TESTIMONIANZE L'età dell'ambiente di Luigi Mendia Da un po' di tempo, con una certa perplessità, ci domandiamo a quali risultati porterà il fervore verso i problemi ambientali per i quali, improvvisamente, la società sembra avere scoperto una nuova vocazione. Le perplessità diventano preoccupazioni se pensiamo alle condizioni del nostro paese. Dopo decenni di totale incuria degli aspetti più elementari dell'ecologia, nella cui ignoranza si è sviluppata la società moderna, questa scienza, rapidamente« consumata», viene oggi da molti considerata come la « tigre» da cavalcare. Il nostro timore è che, purtroppo, si tratti soltanto di un'esplosione incontrollata di tipo emotivo, mentre di questo passo le intenzioni migliori e seriamente finalizzate potranno trovarsi confuse con altre di ben diverse origini e finalità, in una specie di happening ecologico, con soddisfazione di quanti possono trarre vantaggio dalla confusione delle idee. Ai furbi, agli improvvisatori si aggiungono via via gli utopisti, i catastrofici, i contes~atori di maniera; concetti ovvii vengono presentati come principi di una scienza nuova; comincia a diffondersi la nevrosi da « sopravvivenza »: il tutto in un frastuono che copre la voce di quei pochi che vorrebbero tentare una responsabile azione di recupero. Il movimento per l'ambiente, avviato con un certo tono intorno alla metà degli anni sessanta, soprattutto al fine di definire un'azione di livello internazionale per una razionale gestione e protezione delle risorse idriche, nonché per lottare contro l'inquinamento dell'aria e del suolo, ha via via ampliato i suoi orizzonti verso i problemi della gestione e protezione delle risorse naturali in genere, fino ad assumer.e, oggi, le dimensioni più indefinite di un discorso sulla qualità della vita. Questa escalation di tipo indotto nella problematica ha comportato una congestione delle idee ed un diluvio di dichiarazioni programmatiche, per lo più senza seguito nel concreto. Il trasferimento, infatti, su di un unico fronte di istanze e problemi della politica internazionale, della morale e del comportamento, dell'in192

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