Giuliana Martirani Si registrava, quindi, un carattere maggiormente industriale per le imprese di S. Croce e Arzignano, e carattere più artigianale per quelle di Turbigo e Solofra. Va rilevato, però, che mentre per Arzignano e Turbigo, centri che si trovano in aree industrializzate, il numero degli addetti all'industria conciaria rappresentava, a tale epoca, solo una parte e neanche 1nolto significativa, del numero totale di quelli occupati in tutti i settori industriali, per S. Croce sull'Arno e per Solofra il numero degli addetti al settore conciario rappresentava una parte di notevole rilevanza. Naturalmente questi dati sono troppo vecchi per essere significativi. Dal 1961 al 1971 l'industria conciaria italiana ha visto un continuo sviluppo dei suoi impianti, del nurnero di addetti impiegati e del numero di HP utilizzati 36 • Attualmente le tecnologie conciarie e l'introduzione di un sempre maggiore numero di macchine sta avviando il settore verso l'industrializzazione delle unità anche più piccole, per cui si prevede per gli anni futuri un notevole incre1nento produttivo 37 ( esistono in Italia oltre 40 industrie manifatturiere di macchine per concerie, ben introdotte anche nel mercato europeo, contro le 12 esistenti in Francia, le 65 della Gran Bretagna e le 39 de1la Germania Federale). Secondo i dati del 1971 l'industria conciaria è presente in Italia 38 con 862 concerie, così ripartite: Toscana 360 Lazio 4 Lombardia 172 Umbria 4 Veneto 148 Venezia G. 3 Campania 84 Sardegna 3 Piemonte 46 Ljguria 3 Marche 10 Abruzzo e Molise 2 Puglie 8 Emilia Romagna 2 Sicilia 6 36 Secondo calcoli non ufficiali, ma derivanti da rilevazione diretta, il numero di concerie esistenti nelle regioni di maggiore concentrazione sarebbe il seguente (si noti la discordanza con le cifre ufficiali, riportate nel testo). Toscana: 304 Concerie, 113 Conto Terzi. Lombardia: 227 Concerie. Veneto: 148 Concerie. Campania: 144 Concerie, 44 Conto Terzi. Piemonte: 44 Concerie. . '!i 7 Dal Documento Programmatico Preliminare, Parte II, Le Azioni programmatiche, risulta che il tasso d'incremento medio annuo del settore conciario previsto al 7% per il periodo 71/80 sarà superiore al tasso d'incremento dell'industria tessile che si prevede al 6,7%, a quello dell'industria alimentare che si prevede al 7,0% e a quello dei materiali di costruzioni che si prevede al 6,7%. 38 Stazione Sperimentale delle Pelli e Materie Concianti, Napoli-Torino. 186
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