L'industria del cuoio e delle pelli solo di operare immediatamente la selezione delle pelli, ma soprattutto di eliminare l'interposto stadio dj conservazione, effettuata o tradizionalmente - mediante salatura, essiccamento, impiego di sostanze ad azione antisettica, o piclaggio -, oppure ricorrendo alle più moderne tecnologie come la congelazione rapida o il trattamento con raggi radioattivi. Siamo così arrivati alle operazioni riguardanti il comn1ercio delle pelli grezze. In Italia esse vengono svolte, nelle loro fase iniziale, da produttori indipendenti, oppure da consorzi di macellai. Complessivamente operano 357 aziende che lavorano in proprio, localizzate soprattutto in Lombardia, Toscana, Veneto, Emilia e Campania; 100 raccoglitori e salatori, agenti in nome di mandanti; 60 consorzi e cooperative; e infine 90 raccoglitori avventizi ed autonomi 24 • I maggiori porti e centri d'affari del settore sono Genova e Livorno. Queste due città servono le concerie piemontesi, lombarde, venete e di S. Croce, ma risultano lontane dalle concerie del Sud, e in particolare da quelle irpine. Negli Stati Uniti, gli scambi commerciali tra produttori di pelli grezze e consumatori vengono regolati alla borsa di Ne,v York. L'esportazione degli U.S.A. per l'Europa passa per il porto di Chicago, che è anche centro di raccolta di pelli grezze, perché zona di intenso allevamento bovino. La produzione del Rio de la Plata e del Brasile Meridionale viene raccolta nei porti di Buenos Aires, Montevideo e Pelotas; mentre quella dell'interno del Brasile converge su Rio de Janeiro. Dall'Australia, le pelli di pecora, bue e vitello raggiungono le destinazioni europee e giapponesi attraverso i porti di Melbourne e Sidney. Dall'Africa interna le pelli vengono trasportate ai maggiori ·porti del Sud Africa e a quelli di Dar es Salam e l\1ombasa, dove, però, la mancanza di infrastrutture rende difficile i percorsi 25 • Già si è detto che le pelli conciate e rifinite senza pelo, cioè quelle che maggiormente interessano le industrie di trasformazione calzaturiere e pellettiere in generale, sono le pelli bovine, bufaline, vitelline e ovocaprine. Non che le altre pelli non siano mai state utilizzate per la lavo~ razione: « quasi tutte le pelli degli animali - afferma Bravo - sono state utilizzate » 26 , anche le più piccole, come quelle di ghiro, anche le più grandi, come quelle di rinoceronte e elefante, e alcuni tegumenti di pesci. Ma queste sono utilizzazioni rare, che interessano soprattutto la · storia del processo evolutivo della produzione conciaria. 24 G. MICHELETTI, art. cit. 25 M. RUGGIER,I, art. cit. 2 6 G.A. BRAVO, Usi rari e curiosi delle pelli e del cuoio. Conferenza letta al XX] Convegno Italiano del Cuoio, Torino 20 maggio 1970. 169
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