Nord e Sud - anno XIX - n. 151-152 - lug.-ago. 1972

Tullo d'Aponte dei capitali d'investimento e da una consistente tendenza alla riduzione dei prezzi. Così, per affrontare la costruzione di tutta una serie di impianti per la produzione di etilene e per quelle derivate, necessitano ampie disponibilità finanziarie e piani di lungo termine che rendono, in complesso, piuttosto rigida la programmazione aziendale. La conseguenza inevitabile di tale struttura industriale è quella del controllo delle produzioni della chimica di base da parte di grandi società di capitale che in non rari casi sperimentano concrete fonne d'integrazione produttiva e accordi per la suddivisione delle rispettive influenze sui mercati di consumo. Mentre nulla, o troppo poco, trapela in rapporto al controllo dei mercati di consumo, un aspetto dell'integrazione che chiaramente traspare nell'Europa dell'etilene è rappresentato dalla formazione di aree chi1 miche interconnesse, realizzate attraverso la costituzione di una rete di etilenodotti, che collegano numerosi centri produttivi appartenenti a differenti aziende. La principale rete europea di pipe-lines destinata alla distribuzione dell'etilene collegherà i sistemi canalizzati della Germania occidentale con quelli del Belgio e dell'Olanda, estendendosi per oltre mille chilometri dall'asse renano sino ai territori compresi tra la Mosa e la Schelda. In futuro sarà anche possibile un collegamento con il sistema francese della valle del Rodano attraverso la congiungente Francoforte- Ludwigshafen - Carling. In tal modo aln1eno una trentina di imprese, per la metà solo utilizzatrici, avranno una propria collocazione su di un ramo del reticolo europeo dell'etilene e potranno dosare, in combinazioni ottimali, sul piano produttjvo e su quello finanziario, il dimensionamento degli jmpianti, liberandosi, in gran parte, dalla costrizione di un inevitabile rapporto con lavorazioni congiunte e connesse di sottoprodotti. In altri termini, ciascuna azienda disporrà di un più elevato grado di elasticità produttiva, nel senso che potrà ricercare un segmento produttivo in cui inserirsi a dimensioni ottimali, scegliendo di concentrare le proprie lavorazioni nell'etilene, nel propilene, o nei sottoprodotti, senza essere costretta ad effettuare tutte le produzioni per realizzare la gestione economica degli impianti. Inevitabilmente, l'etilenodotto finisce col favorire le più ampie forme di collaborazione e d'integrazione tra le diverse imprese operanti nel settore della chimica di base; e, nello stesso terr:tpo, col suo percorso produce profondi riflessi sulla struttura industriale dei territori attraversati, in quanto rappresenta un formidabile fattore di attrazione per l'inserimento di aziende utilizzatrici operanti nel settore della chimica fine. L'etilenodotto non solo costituisce il siste1na di trasporto più economico a valle dei centri di cracking, ma si 154

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