L'Europa dell'etilene tali tra l'Ente minerario di Stato ( 40% ), la Shell Royal Dutch (30%) e la Standard Oil of New Jersey (30% ), mentre la vendita e il trasporto sono curati da una società in cui, insieme all'Ente minerario ( 40%) alla Shell (25%) e alla Esso (25% ), interviene lo stesso Stato olandese con una quota di partecipazione del 10%. Poiché la provincia di Groninga, rispetto agli altri territori dei Paes1 Bassi a più alto livello d'industrializzazione, costituisce una regione debole nella pur solida struttura industriale del paese, si riteneva che la scoperta del gas avrebbe funzionato da fattore di attrazione per la localizzazione in quella provincia di iniziative industriali capaci di ricomporre gli squilibri territoriali della struttura produttiva nazionale. Al contrario, ancor più di quanto già era avvenuto in Francia per Lacq, il gas olandese è stato dirottato verso il Randstat, dove, non a caso, sono presenti consistenti interessi della Shell e della Esso e dove si concentra il meglio dell'industria manifatturiera olandese. Nel Regno Unito i giacimenti di gas naturale sono dislocati nel Mare del Nord dove il terminal principale del paese si trova nell'isola di Canvey, collegata attraverso un metanodotto sottomarino con Killingham, nello Yorkshire. La rete britannica dei metanodotti si spinge verso Leeds, Manchester e Birmingham, fino a raggiungere Londra, escludendo, quindi, Billingham e Wilton, sulla foce del Tees, dove sorgono i più importanti complessi chimici del paese. Ma, in un prossimo futuro, se le esplorazioni nel Mar del Nord dessero i frutti sperati, la stessa ICI, il colosso chimico britannico, considererebbe con notevole interesse la possibilità di impiegare il gas naturale nel proprio ciclo di produzione dell'etilene 5 • Così, se nei prossimi anni la geografia del gas naturale europeo non dovesse subire una sostanziale modificazione, in seguito alla scoperta di nuovi ricchi giacimenti, l'industria chimica di base non potrà che contare limitatamente su tale materia prima e sarà costretta a continuare a dipendere dai centri di raffinazione del petrolio. Ne consegue che tra l'Europa dell'etilene e l'Europa del petrolio esiste uno stretto vincolo di complementarietà che, in tennini di localizzazione, si esprime con una consistente incidenza del peso che assume l'ubicazione delle raffinerie nella geografia dell'etilene. E poiché il sistema europeo della raffinazione del petrolio poggia su di una struttura costiera_ degli impianti, alla quale fa da contrappe~o un'area centro-europea di lavorazione del greggio, legata ai terminali delle grandi infrastrutture di trasporto canaHzzato, l'area entro la qual~ si concentra il più elevato 5 ToLSON A. R., JoHNSTON M. E., A Geography of Britain, Oxford U.P., Londra, 1970, pag. 144. 151
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