Nord e Sud - anno XIX - n. 151-152 - lug.-ago. 1972

L'Acquario fra i marosi illustri. Ci sono problemi di programmazione, di finalizzazione della ricerca. Coloro che postulano l'autonomia sfruttano il desiderio degli stranieri di star soli in nome dell'autonomia della scienza pura, della ricerca libera, mentre la ricerca di Stato è normalmente finalizzata, prevedendo tuttavia la possibilità anche della ricerca libera. Nel quadro che si è presentato a Sullo, il conflitto è sorto fra coloro che ritengono di essere soltanto dei liberi ricercatori e vogliono mantenere questa funzione e coloro che vorrebbero una trasformazione per una funzione italiana della ricerca - cosa che porrebbe in altra luce il problema della collaborazione col CNR ed altri enti. « Non voglio interferire in una cosa che non mi riguarda direttamente; se dipendesse da me lascerei pure l'autonomia, ma controllata, sotto la vigilanza del CNR: oggi la tendenza in tutto il mondo è per il lavoro collegiale; il tavolo di studio è superato», ha detto il Ministro. Nonostante che il sindacato si fosse dichiarato pronto ad accogliere il consiglio di Sullo di rinunziare all'art. 10 dello Statuto per accelerarne l'approvazione, il prof. Bacd ha tenuto duro, e così anche la visita del Ministro per la Ricerca Scientifica non ha avuto alcun risultato concreto. La crisi continua, ma Bacci cerca di farvi fronte con un certo ottimismo. « La crisi non ancora risolta dipende finanziariamente dall'aumento degli stipendi con i contributi immutati; sostanzialmente - come tutti gli istituti scientifici che hanno avuto origini private - dal passaggio da una gestione largamente privata di tipo manageriale (senza competenza scientifica) ad una semiprivata e poi pubblica, in cui sempre più si tende a valorizzare la progr·ammazione e il lavoro scientifico di gruppo - cosa impossibile prima, con una gestione che tendeva a mantenere la tradizione familiare», bada a ripetere. « Ma è una crisi di crescenza, non di disfacimento. Altro motivo di crisi è la sempre maggiore importanza che hanno avuto i ricercatori locali nei riguardi di un'amministrazione che per lungo tempo di fatto è stata tedesco-italiana. Agli oèchi degli stranieri e di certo pubblico intellettuale italiano il carattere internazionale della Stazione Zoologica era legato alla tradizione familiare: quando questa è stata rotta da un provvedimento ministeriale è sorto il sospetto che si volesse mettere i Dohrn in posizione secondaria per annullare l'internazionalità dell'Acquario. Da qui un certo allarme sia in taluni ambienti napoletani che fra gli studiosi stranieri. Ingiustificato, perché i ricercatori vogliono mantenere e rafforzare i rapporti con l'estero, e il carattere internazionale deila Stazione sta per essere codificato per la prima volta». Certo, il fatto che il nuovo Statuto ritardi tanto non dà una buona 133 Bio1iotecaGinoBianco

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