Nord e Sud - anno XIX - n. 151-152 - lug.-ago. 1972

Claudia Vinciguerra Stazione, praticamente è stato emarginato da ogni attività sia scientifica che amministrativa. Sia lui che sua sorella Antonietta, anche lei dottoressa - che lavora quotidianamente . nei laboratori della Stazione - non mollano le acque procellose dell'Acquario, sentendosi gli eredi di un nome illustre e benemerito in un'epoca che contesta e rifiuta le dinastie. Sono nell'occhio del ciclone; la crisi che sta attraversando la Stazione Zoologica di Napoli è la crisi di una società, è il travaglio del passaggio da una gestione prima privata, poi semiprivata, ad una gestione pubblica. Chi dice purtroppo; e chi per fortuna; rimane il fatto che, generalmente parlando, è finita l'era delle gestioni familiari. Nel caso particolare, poi, la crisi dell'Acquario riflette quella di tutti i centri di ricerca italiani; una concentrazione di cervelli che non trovano la dovuta collocazione al di là dello stretto ambito in cui lavorano, e che sono in crisi perché la figura del ricercatore non è ancora stata stabilita a livello nazionale, non ha personalità giuridica. Luigi Mendia (uomo equilibrato, fuori della mischia, il quale prima che professore universitario è ricercatore, e lo è stato per anni alla Stazione Zoologica di Napoli dove ancora ha il suo tavolo di studio) conferma questa sensazione di instabilità che provano i ricercatori in Italia; apprezzatissimi e ben pagati all'estero, da noi ancora non sono entrati nel costume nazionale. L'Università è sempre la grossa antitesi di fronte a cui i ricercatori si vengono a trovare. Per giunta essi si trovano a lavorare in condizioni economiche inferiori a quelle di chi opera nell'industria. Ci sembra quindi comprensibile che in un ambiente ristretto come questo si sviluppi un certo snobismo insieme con un sinistrismo spesso di maniera, che è anch'esso 'un'espressione snobistica. Portati a speculare intellettualmente) costoro diventano a un certo momento delle polveriere di carattere politico. La collocazione più facile è la polveriera a sinistra, perché i regimi di destra non hanno mai dato peso alla ricerca scientifica. In effetti non c'è uno scienziato che non sia di sinistra - anche se di maniera. Per essere biologo, chimico, genetista, fisico teorico,· bisogna essere di estrema sinistra. Ecco la crisi dei centri di ricerca in Italia; e la classe politica non si è resa assolutamente conto della loro funzione. Stanno tutti in un grosso stato di sofferenza, cui si aggiungono le rivalità personali paragonabili per certi aspetti a quelle che travagliano il mondo degli artisti. E più in generale si potrebbe dire appunto che il mondo dei ricercatori rappresenti al giorno d'oggi quello che una volta era il mondo degli artisti. Nel caso particolare della Stazione Zoologica di Napoli, nella crisi dovuta alla trasformazione da una gestione di tipo familiare ad una pubblica si è inserito, otto o nove anni fa, il sindacato unico (ramo 128

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