Vittorio Barbati spesso tardivo ed inadeguato, fra complicazioni ed appesantin1enti sempre più gravi. In questo quadro, proprio le Regioni avrebbero dovuto costituire l'elemento di rottura, destinato a conferire un nuovo dinamismo ad un sistema troppo lento e macchinoso. Ma, per ottenere tale risultato, sarebbe stato necessario impostare il problema in modo diverso. Sarà opportuno tornare in seguito su questo argomento fondamentale, che non ha soltanto un interesse « storico», perché è ancora possibile, proprio facendo tesoro degli errori compiuti, impostare in modo più corretto un problema la cui soluzione non può non essere di lungo periodo. Per il momento, approfondiremo brevemente le interdipendenze esistenti fra i fini dello Stato e quelli degli Enti minori. Esiste, come si vede, una certa « sfasatura » fra la definizione dei fini del sistema pubblico ed il loro effettivo perseguimento. Le origini di questa « sfasatura » possono essere individuate nell'inadeguatezza sia degli organismi decisionali, politici e tecnici, sia degli organismi operativi, centrali e periferici, statali e locali. Naturalmente, soluzioni perfette non esistono. Ma si possono trovare delle soluzioni almeno in parte soddisfacenti: a patto che non si pretenda di considerarle definitive, ma che invece si punti al loro continuo perfezionamento, o anche, in base ad una visione elastica e soprattutto dinamica, alla ricerca di soluzioni nuove ed eventualmente più valide, che possono essere suggerite dal mutare delle situazioni. Impostando il ragionamento in questo modo, si può pervenire a definizioni di fini « flessibili », in luogo di quelle piuttosto rigide e schematiche alle quali si ricorre oggi. Questo concetto ha un'importanza fondamentale e merita perciò di essere precisato. Il voler stabilire dei confini invalicabili fra le competenze dei vari Enti che compongono il sistema pubblico è un'illusione. Proprio in virtù dell'accrescimento continuo dei compiti di tale sistema, si accrescono le sovrapposizioni fra le sfere d'azione dei vari Enti che in esso operano; e spesso in conseguenza di tali sovrapposizioni, sorgono conflitti che per lo più vengono risolti tenendo conto dei loro aspetti giuridici ed ignorando, o quasi, i loro contenuti « funzionali ». Con il risultato di complicare le cose più di prima, di dar luogo a compromessi la cui validità, sul piano pratico, appare molte volte discutibile. Ciò, del resto, deriva da un'altra illusione: quella di poter determinare, con leggi estremamente particolareggiate, tutte le prevedibili situazioni-tipo che possono verificarsi in rapporti del genere. Le situazioni mutano, sia nel tempo che nello spazio, ed una legge può produrre effetti positivi in certe condizioni ed effetti negativi in altre condizioni. 100
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