I nodi delle Regioni limbo delle affermazioni di principio, come purtroppo avviene molto spesso, possono dar luogo a bellissime dissertazioni accademiche, ma non portare, se non vengono « agganciati » alla realtà, a risultati concreti. Ora, la realtà è che le Regioni non hanno, e non possono avere, alcun significato se vengono considerate come organismi isolati, avulsi dalle altre parti del sistema pubblico. Il problema delle Regioni è parte del più ampio problema della definizione dei fini e della ristrutturazione globale di tale sistema, .e può essere risolto in modo soddisfacente solo in questo quadro. È difficile infatti pensare, anche a voler essere molto ottimisti, a delle Regioni funzionanti e funzionali con a monte uno Stato pletorico e mezzo paralitico ed a valle (senza contare le Province, delle quali bisognerà rivedere le attribuzioni) migliaia di Comuni - grandissimi, grandi, medi e piccoli - in condizioni spesso disastrose. Se si considerano le cose sotto questo profilo - e, a nostro avviso, non è possibile considerarle diversamente - appare chiaro che l'evoluzione dell'istituto regionale dovrà necessariamente procedere di pari passo con il risanamento di tutto il sistema pubblico. Un proverbio tedesco dice che una catena è debole quanto il più debole dei suoi anelli. E il nostro sistema pubblico - Stato-Regioni-Province-Comuni-Enti vari - è una catena che di anelli deboli ne ha fin troppi. O si rafforzano tutti gli anelli vera·mente indispensabili, eliminando nello stesso ten1po quelli inutili, o qualsiasi tipo d'azione sarà soltanto velleitario. Proprio per impostare in modo corretto il problema delle attribuzioni e delle strutture regionali, è necessario allargare il discorso. Consideren10 pertanto, sia pure nelle grandissime linee, i fini che oggi sono o possono essere attribuiti al sistema pubblico, inteso naturalmente tanto nella sua globalità quanto nelle sue indispensabi]i articolazioni. La definizione dei fini del sistema pubblico non è certo agevole. Né può essere rigidamente schematizzata. In linea generale, si può dire che il sistema pubblico trova la sua ragion d'essere nella capacità di creare le condizioni necessarie a garantire al paese uno sviluppo ordinato ed equilibrato. Per la realizzazione di questo obiettivo globale, il sistema pubblico - considerato come un complesso decisionale ed operativo - definisce i suoi obiettivi particolari, di ordine territoriale o di ordine settoriale, ed adegua, o dovrebbe adeguare, a tali obiettivi i suoi metod~ d'azione. In pratica però, purtroppo, non tutto fila in questo modo. Il sistema pubblico è un apparato complesso, pesante, rigido, che il più delle volte, invece _di precedere ed indirizzare i processi evolutivi del paese, è costretto a procedere « a rimorchio», in uno sforzo di adeguamento 99
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