Franco Bernstein 60 anni ed è certo prudente non cercar di sapere quanti di essi abbiano seguito un corso di aggiornamento o abbiano soltanto ricevuto un'adeguata fonnazione all'impiego di metodi non empirici di insegnamento; e proprio in questi giorni ha din1ostrato di rifiutare una proposta di partecipare ad un seminario sulla « dinamica di gruppo»). La violenza dentro la scuola è rappresentata dalle denunce a carico di allievi risultati assenti addirittura dalla città, oltre che dall'I 1 stituto, nel momento in cui veniva compiuto l'atto di cui essi erano accusati. È violenza, ancora, la presenza dentro la scuola, come segretario o bidello per esempio, di noti e dichiarati fascisti che non fanno nemmeno mistero della loro attività. È violenza l'ingiustizia, a cui i giovani, da sempre, sono particolarmente sensibili 1 • L'altra violenza, quella a cui assistono spesso le forze dell'ordine, non è nella scuola, ma fuori della scuola ed è compiuta - non soltanto a Roma per quanto ci è dato conoscere - da elementi estranei alla scuola stessa, generalmente pagati in un 1nodo o nell'altro (un noto picchiatore che ritroviamo puntuahnente in quartieri diversi è « autista del MSI ») e comunque addestrati nel quadro di una strategia molto precisa, che dovrebbe far riflettere assai più delle stesse parole pronunciate a Firenze sulla volontà di attuare « lo scontro frontale anche fisico », davanti alle ,scuole. Per chiarire questo atteggiamento è forse opportuno trascrivere la dichiarazione fatta da un genitore nel corso. della conferenza-stampa promossa dal COGIDAS (Centro Operativo tra Genitori per l'Iniziativa Democratica e Antifascista nella Scuola) il 5 giugno u.s. « Ho telefonato ad un funzionario della questura facendo presente che davanti al ' Plinio seniore' ci sono sempre squadre di picchiatori con catene e martelli. Mi hanno risposto che la questura era al corrente della situazione, aggiungendo che per stare tranquillo sarebbe stato sufficiente che mio figlio non partecipasse a nessuna assemblea e non si iscrivesse a nessun ·movimento giovanile» (riportato da « La Stampa» di Torino del 6 giugno 1971, pag. 8). Non credo sia il caso di riportare qui il lungo elenco di questi atti di violenza, ma è bene ricordare che tra essi ci sono delle vere « cacce all'uomo» anche in ore non di scuola, ci sono gli insulti e gli sputi ad un giovane classificato « sporco ebreo », ci sono gli scippi di macchine 1 Cito una fonte che credo non sospetta: Monsignor Helder Camera, Vescovo di Recife: « le ingiustizie sono ovunque una forma di violenza; la prima di tutte le violenze ... (esse) attirano la violenza degli oppressi e dei giovani risoluti a combattere per un mondo più umano ». 94
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