Nord e Sud - anno XIX - n. 150 - giugno 1972

Giornale a più voci prospettiva di una azione reale. Nella situazione americana, in cui non esistono efficaci alternative di partiti operai, una soluzione di tipo rivoluzionario sarebbe quanto mai velleitaria. Né d'altronde il modello dei paesi dell'Est Europeo è particolarmente incoraggiante. Dunque la «cultura», di cui tra l'altro il sistema industriale ha bisogno e che quindi non può ostacolare come altre forze potenziali di opposizione (minoranze), deve cercare di impadronirsi delle leve pubbliche di potere. Come scriveva Galbraith stesso in The new industrial State (1967): « non è arrischiato dire che il futuro di quella che è chiamata la società contemporanea dipende dalla prontezza e dall'efficacia con cui la comunità intellettuale assumerà la sua responsabilità di azione e di guida politica». SEBASTIANOMAFFETTONE Da Annarumma a Ciriaco Per qualche giorno il « Corriere della Sera» è stato oggetto di un'accesa polemica per un corsivo di Giovanni Mosca dal titolo: Terroni al Nord e che si riferiva al tragico attentato di Gorizia dello scorso 31 maggio, quando tre giovani carabinieri meridionali (Antonio Ferraro di Santa Croce Camerano in provincia di Ragusa; Donato Poveromo di Campomaggiore in provincia di Potenza; Franco Dongiovanni di Uggiano La Chiesa in provincia di Lecce) hanno perso la vita, dilaniati dallo scoppio di una « Fiat 500 » rubata e quindi trasformata da mani criminali quanto esperte in una bomba ad altissimo potenziale. Quello che, a nostro avviso, era un chiaro e, diciamolo pure, « sentito » elogio per il «terrone» meridionale ohe troppo spesso, purtroppo, si trova a dover incontrare enormi difficoltà e a sopportare enormi sacrifici nel suo processo d'inserimento nella diversa rea!ltà settentrionale, è stato olamorosamente frainteso. Non staremo qui a discutere ancora sulla questione dell'articolo di Mosca perché tra l'altro una difesa chiara e sincera dello stesso è stata già fa:tta nella sua lettera al direttore del « Corriere della Sera» del 9 giugno da Francesco Compagna: « Quanto mai appropriata risultava l'ironia amara nei confronti del qualunquis,mo razzistico di quei cittadini che, nati nel Nord, sono sempre corrivi ad interpretare malevolmente le notizie di cronaca nera nelle qua-li figurano nomi e cognomi di cittadini nati nel Sud, dimenticando che nati nel Sud sono pure i tanti manovali, uomini di fatica, che hanno consentito i miracoli dell'Europa, così come nati nel Sud sono la grandissima parte di coloro che v~- gliano sull'ordine pubblico e cui è affidata la tutela della legalità repubblicana: nati nel Sud i morti di Marcinelle e nati nel Sud quelli di Gorizia ... ». E, obiettivamente, ci sembra che basti; ci sembra cioè che s.i possa essere grati a Mosca per avere trattato con aocento accorato e mano leggera ,l'aspetto forse più doloroso della questione meridionale, parlando non dei comprensibili difetti, ma delle es~ltanti virtù di questi « uormn1 di fatica», dei sacn85

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