Nord e Sud - anno XIX - n. 150 - giugno 1972

Antonino Laganà - Sebastiano Maff ettone due casi la propria collocazione assiologico-sociale - o ancora di spanre completamente. Non è il caso di insistere qui sulla vasta e complessa fenomenologia delle credenze sociali; osserveremo, invece, come un'altra delle differenze tra oggetto naturale o oggetto sociale può essere indicata nella sostanziale ambiguità di quest'ultimo, dovuta al riemergere in esso - quasi in iscorcio ed al limite dell'impersonalità collettiva - dell'elemento individuale, propriamente umano. Non appena si cerca di trattare oggettualmente la realtà sociale, ci si acco1ge che essa è formata da singole individualità, le quali resistono - in quanto soggetti di libertà - a tale forzatura, qualificandola in ogni caso come prepotente. Quali che siano le conclusioni da trarre si vede, comunque, quanto s.ia problematica la riduzione del mondo umano ad un ambito strettamente scientifico-oggettuale e come si rischi in tal modo di perderie o distruggere addirittura la stessa libertà. D'altra parte è evidente, in Durkheim, l'approvazione e l'esaltazione persino della superiorità del collettivo sull'individuale, del sociale sul soggettivo; e tuttavia, a prescindere dall'indagine acuta e p r certi aspetti convincente che egli conduce sui fenomeni e fatti sociali, bisogna dire che non riesce ad impostare in forma radicale e ad approfondire in maniera rigorosa il problema del rapporto uno-molti che, se discusso ed analizzato nella direzione da noi accennata, lo avrebbe portato ad affrontare la tematica della dialettica sociale di cui si nutre gran parte del pensiero sociologico e filosofico contemporaneo. ANTONINO LAGANÀ Economia e sviluppo umano L'economia e la qualità della vita traduce l'inglese Economics Peace and Laughter, alla lettera « Economia, pace e ilarità (gioia) ». È il titolo con cui esce sollecitamente in Italia - l'edizione è datata 1971, come negli Stati Uniti ~ una raccolta di articoli, conferenze e notazioni di J ohn K. Galbraith. Lo scopo dichiarato dall'autore stesso nella introduzione è « che il successo economico si misura non su ciò che riusciamo a produrre, ma su ciò che sappiamo fare per rendere la vita tollerabile o piacevole». Realizzazione e alienazione dell'uomo nella società odierna rendono obbligatorio il riferimento a Marx e Freud. Base della concezione marxiana dell'uomo è la relazione tra l'uomo e il mondo. Nel Capitale, Marx definisce l'uomo come « animale sociale». La prassi, cioè il dinan1ismo umano, è originata dal bisogno di esprimere le proprie facoltà nei confronti del mondo. Lo scopo è di « attuare l'unione dell'ubmo con la natura ». L'autorealizzazione. Quest'uomo profondamente inserito nell'ambi---nte naturale e umano è quello - operaio o borghese - del diciannovesimo secolo? La risposta negativa a questa domanda costituisce il concetto di alienazione, che è una psicopatologia della normalità. È la pos82

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==