Nord e Sud - anno XIX - n. 150 - giugno 1972

Antifascismo e postf ascismo linea dello sviluppo storicista e polivalente, del riformismo ricco di stratificazioni e anche di contraddizioni, considerate però dagli stessi comunisti come momento positivo. Era questa la tendenza delle mediazioni nei confronti dell'antifascismo giusnaturalista, dopo che si aveva la consapevolezza che l'antigiusnaturalismo in cui era maturato Gramsci non era in grado da solo di modellare il nuovo quadro storico. La risposta al pluralismo postgarantista veniva così data in termini irenici, ed era una risposta, da un lato, diretta a neutralizzare le spinte particolarmente aspre che rimettevano in discussione il nostro quadro democratico, spinte tecnologiche e di natura politica; dall'altro, questo tipo di risposta, non dimenticando la propria vocazione alla totalità, finiva per accentuare gli scompensi di una certa logica riformistica del nostro assetto, per preparare con spregiudicato dosaggio il definitivo salto mess1an1co. L'antifascismo quindi di matrice storicistico-gramsciana ha compiuto un percorso in un certo senso inverso a quello liberalilluministico, regolato da una logica anche più contraddittoria. Partito da premesse antigiusnaturalistiche è giunto allo scadere degli anni 60, con un dibattito contraddittorio che lo ha molto estenuato, ad approdi di un illuminismo pieno di frustrazioni, di timidezze sul piano speculativo ma, al tempo stesso, con il gusto tutto iconoclasta della rottura politica, un gusto caratteristico dei neofiti. Doveva scrivere Eugenio Garin che di questa linea di compenetrazione storicistico-gramsciana è stato un interprete molto attento 12 , che il dosaggio di un neomarxismo che non aveva scontato i propri innesti contraddittori, con una vocazione pencolante tra lo sperimentalismo esistenziale ed un neoidealismo rivissuto con il senso della totalità, doveva portare, proprio sul terreno dell'antifascismo, ad un limite sostanziale di storicizzazione sia della funzione passata del fascismo che della presenza storica passata e presente dell'antifascismo. Siamo così giunti alla seconda contraddizione dell'antifascismo di matrice .storicistico-gramsciana. L'interpretazione del fascismo è stata sempre irrigidita; ed il fascismo è stato presentato come totalità negativa, come trionfo del male, anche se la rappresenta- . zione delle sue componenti strutturali è stata a tratti vivace, e si è concesso alla cultura che lo sosteneva una funzione talvolta di re12 Cfr. le valutazioni di Eugenio Garin in Cronache di filosofia italiana, Quindici anni dopo 1945-1960, pagg. 489-617, Laterza, 1966. 65

RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==