Antifascis1110 e postfascis1110 e, qualche volta, con quelle di un elastico positivismo sociologico che circola per diversi canali. S'intende, però, che il desiderio di rettifica e di aggiornamento che coinvolge negli obiettivi questi due tipi di storiografie è diverso proprio dal punto di vista delle conclusioni politiche ed interpretative. Là dove l'antifascismo viene stemperato in una dimensione sempre più problematica destinata a diluirsi, nell'esempio di del Noce, nel caso di de Felice e di tutta una storiografia critica degli anni 60, di matrice sia idealistica che marxista o positivistica in senso lato, l'antifascismo viene stimolato come .salto di qualità, come continua revisione ideale, come gusto tutto illuministico di intendere e di concatenare gli eventi storici. In ogni caso, l'antifascismo viene sempre sollecitato o per essere demolito o per essere aggiornato ed è ancora, a nostro avviso, la chiave di volta per intendere i problemi di questo venticinquennio. Dall'antifascismo, quindi, come negatività pura, presupposto di una sociologica democrazia programmata postfascista, nel caso di Spirito; dall'antifascismo inteso come generico ed indifferenziato culto dei valori della tradizione, in ogni caso, come polemica contro un certo tipo di contrattualismo che alla componente ,antifascista concepita come novità si richiami, nell'esempio dei cattolici e dei laici tradizionali, siamo giunti così al terzo tipo di antifascismo, all'antifascismo appunto inteso come salto di qualità. In quest"ultimo caso, il legame antifascismo-postfascismo è riaffermato perentoriamente. Non si concepisce, in altri termini, un postfascismo distaccato dall'antifascismo o in polemica con esso, ma, al contrario, si sollecita la lezione della democrazia postfascista, quella degli anni 60 e 70, come approfondimento dei termini più dinamici dell'antifascismo. Si ammette, più o meno esplicitamente, che l'antifascismo ha subito una battuta d'arresto, sia nel momento del suo slancio resistenziale e postresistenziale che sul terreno della costruzione della democrazia di questo dopoguerra, e si sollecita, soprattutto, una continua revisione di giudizi storici e politici. Se la testimonianza dell'antifascismo si arresta o si cristallizza, non solo la vigilanza democratica viene meno, ma, soprattutto, la nostra democrazia, così com'è, risente fatalmente di un dogmatismo di altri tempi ed è quindi destinata a pagare una dura taglia. Ecco l'esigenza fatale del rinnovamento in termini speculativi, politici e d'interpretazione. La ripresa dell'antifascismo è un tema politico e storico essenziale, caratterizzato dal_senso delle vaste prospettive, proprio perché 57
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==