Manlio di Lalla da belle époque dal punto di vista psicologico, insomma un misto di nazionalismo alla Rocco e alla Federzoni prefascista congiunto ad un aggiornato new-deal radical-autoritario,· con una versione spregiudicata della vecchia lezione di Mosca e di Pareto. L'antifascismo, come emanazione di radicalismo illuminista - non per nulla la persistente dimensione azionista è l'oggetto dei numerosi attacchi dei liberali autoritari - o come proiezione politica dello storicismo delle élites marxiste, è destinato ad essere coinvolto nello scacco con la democrazia tardo-illuministica. L'attacco all'antifascismo e allo spirito della Resistenza, s'intende, non è esplicito, ma è un dato di fatto che l'antifascismo non è tenuto in gran conto come stimolo. Non ci si preoccupa neanche di contestarlo, come fa Ugo Spirito. È lasciato semplicemente cadere. In sostanza, la testimonianza dei radical-conservatori sul rapporto antifascismo-postfascismo è una testimonianza che elude la vicenda dell'antifascismo come categoria storica e politica, per proiettarsi tutta sul postfascismo, concepito come categoria avulsa dai vecchi termini di antitesi storica. Anche in questo caso, non sottolineiamo per semplice spirito di semplificazione le posizioni di alcuni scrittori radical-conservatori, ma ci riferiamo ad esse come ad un'altra dimensione di liquidazione dell'antifascismo, che, a differenza della dimensione di Spirito, getta una passerella, per varietà di risvolti, alla cultura di destra. Le po-- sizioni dei radical-conservatori rappresentano, in altri termini, un altro momento di mediazione tra l'aulico liberalismo dei costituzionali puri e l'espressione più scaltrita dell'avanguardia culturale di destra. Croce è di casa così come è di casa Gioacchino Volpe 5 • Il liberalismo autoritario e concretista di Sonnino fa scuola così come fanno scuola Nitti e Giolitti. Sul terreno pratico-politico, che è poi quello che c'interessa, il liberalismo moderato di certa opinione pubblica colta elude il dibattito fascismo-antifascismo, e, diluendo certi tradizionali termini storici di lotta, potrebbe preparare, a livello di sensibilità, un blocco nazional-conservatore, di matrice sonniniana, con un rimescolamento delle carte che potrebbe avere la propria legittimazione nella messa al bando delle ragioni di attrito tra fascismo ed antifascismo. Vedremo, sempre nel prosieguo del ragionamento, quale grado di consistenza ha una posizione del genere sul terreno propriamente politico. Rispondere a tale domanda è, secondo noi, di una certa 5 Indicativa di questa posizione dei liberal-conservatori è il libro di Panfilo Gentile, Polemiche contro il mio tempo, Volpe, 1965. 54
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