Nord e Sud - anno XIX - n. 150 - giugno 1972

, Cronache meridionaliste dustrie derivate nei comparti manifatturieri di trasformazione dei prodotti dell'industria chimica di base, il Mezzogiorno sarebbe area di produzione di una materia prirna in grandissima parte trasformabile da industrie manifatturiere localizzate fuori del Mezzogiorno (magari, nei « punti critici» della Montedison, soprattutto) e sarebbe area di consumo, di basso consumo, dei prodotti di queste industrie manifatturiere. Ma, a parte la necessità di dare una versione meridionalista del piano chimico nella sua globalità, meriterebbe di essere ufficialmente smentita o corretta una notizia di questo genere, apparsa pure su « l'Espresso»: che l'ENI avrebbe dirottato da localizzazioni meridionali a localizzazioni umbre taluni suoi programmi di in.vestimenti; e questo per fornire all'on. Malfatti, tornato dall'Europa in Umbria, e di cui si diceva che sarebbe diventato Ministro delle PPSS, un « punto forte» per la realizzazione del suo piano di « spostare l'equilibrio politico della regione, gestita oggi dai socialcomunisti, a favore della DC ». Tra « punti critici» di Cefis e « punti forti » per Malfatti, tra piano di ristrutturazione aziendale della Montedison e piano di riequilibrio politico dell'Umbria, ci sono discorsi che circolano sempre più insistentemente e che potrebbero degenerare in vere e proprie farneticazioni antimeridionalistiche. Ma soprattutto pare anche a me, come a Novacco, che « sotto l'etichetta delle preoccupazioni congiunturali, sotto cioè il manto delle preoccupazioni per la situnzione delle imprese es~stenti e degli occupati esistenti, si voglia far passare un modello di crescita che è già costato pesantemente al Paese tutto intero, sia in termini di migrazioni, sia in termini di congestioni e di squilibri territoriali e sociali»; e che implica la rinuncia all'impegno della unificazione fra le due I talie. E pare anche a me, quindi, che non sia possibile assicurare la ripresa economica « semplicemente estendendo al Nord i benefici ed i vantaggi che fino a questo momento sono stati riservati alle regioni meridionali, e che sono già insidiati dalle analoghe misure adottate da altri paesi della CEE». Novacco accenna pure al problema dell'aumento della fiscalizzazione degli oneri sociali. Ma, se questa fiscalizzazione fosse gen.eralizzata dal punto di vista territoriale, e non fosse quindi riservata solo al Mezzogiorno, o quanto meno non fosse rafforzata solo per il Mezzogiorno, verrebbe meno il più efficace degli incentivi cui si può ricorrere per l'industrializzazione del Mezzogiorno. Siamo forse fra Scilli e Cariddi? Scilli, · l'urgenza di risolvere problemi di soprawiven.za della già fiorente e già diffusa piccola e media industria del Nord, gravemente ammalata. Cariddi, la neces~ità non meno urgente di risolvere i problemi di una piccola e media industria del .Sud che deve ancora nascere, o quanto meno 49

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