CRONACHE MERIDIONALISTE A partire da questo numero di « Nord e Sud», e sempre che vi siano testi di rilevante interesse, intendiamo pubblicare in questa rubrica articoli che siano stati di recente pubblicati da giornali e riviste e che presentino, appunto, un rilevante interesse meridionalistico. Come lo presenta certamente l'articolo che Paolo Sylos Labini ha pubblicato su «Aut» (n. 12, 7-13 giugno) e dal quale ha ricavato spunto Francesco Compagna per un articolo sulla « Voce repubblicana» del 14-15 giugno. Così abbiamo scelto questi due articoli per aprire le nostre « cronache meridionaliste»; e ad essi abbiamo fatto seguire la « lettera aperta» che Nino Novacco ha scritto a « 24 ore» (16 giugno) e l'intervento di Francesco Compagna nella discussione sollecitata dalla stessa « lettera aperta» di Novacco. Riteniamo che con questa rassegna, di mese in mese, potremo fornire ai lettori di « Nord e Sud» un'informazione selezionata: utile anche ai fini di un sistematico controllo della temperatura meridionale, per così dire: dell'attenzione, cioè, che il problema delle due Italie suscita fra coloro che pensano e fra coloro che operano. Il malessere dell' economia di Paolo Sylos Labini (da "Aut,,) La diagnosi tracciata da Guido Carli è cupa. Ma corrisponde alla realtà: la politica dello struzzo non ha mai aiutato nessuno. Carli ha precisato e confermato autorevolmente ciò che parecchi economisti vanno ripetendo da tempo: la flessione dei profitti lordi è diventata assai grave, tanto da incidere sulla possibilità stessa di compiere integralmente gli ammortamenti; la spinta degli investimenti pubblici, che pur sarebbe essenziale nelle attuali condizioni, è insufficiente; negli anni sessanta la produttività è cresciuta, fra l'altro, come conseguenza di processi di « razionalizzazione », ciò che ha accresciuto « la gravosità delle condizioni di lavoro, anche per riflesso dell'inadeguato sviluppo delle infrastrutture sociali, con conseguenze ultime sulla salute fisica e sulla tensione psichica dei lavoratori». « Le vertenze del 1969 - osserva giusta1nente Carli - risentono di questa condizione e conducono alla stipulazione di contratti dai quali derivano miglioramenti normativi in materia di organizzazione del lavoro in fabbrica». Almeno nel breve periodo, l'effetto è « un calo di rendimento » che, aggiunto ai cospicui aumenti salariali, determina un assai notevole incremento del costo del lavoro e una quasi altrettanto notevole flessione dei profitti. Non poche sono le imprese private che debbono essere salvate dall'autorità pubblica o che vengono 36
RkJQdWJsaXNoZXIy MTExMDY2NQ==