Roberto Berardi assistenziali sostitutive significa in molti casi infierire contro nuclei familiari in precarie condizioni economiche, e sovente nel momento critico del primo inserimento: il lavoro del capofamiglia non basta a sfamare tutte le bocche e a sostenere le ingenti spese della sistemazione in un'area urbana intensamente industrializzata, ove il costo della vita è sensibilmente più alto che nel Sud agricolo e pastorale. L'ingresso dei ragazzi meridionali nelle scuole del Nord produce inevitabilmente in loro un séguito di forti emozioni di cui forse non si rendono conto neppure i genitori, a loro volta distratti e travagliati dai problemi posti dall'inserimento nel nuovo mondo del lavoro o anche soltanto nel « vicinato », oltre che dalle stre.ttezze economiche ovviamente più acute nei primi tempi. Si dice di solito che il cambiamento degli usi e delle abitudini viene facilmente « assorbito » dal ragazzo grazie all'adattabilità propria dell'infanzia e dell'adolescenza. In realtà le difficoltà da superare non sono né poche né lievi, anche se ci limitiamo a considerare il solo piano scolastico. In primo luogo c'è la novità dell'accento. Se il maestro o professore è settentrionale e se è marcato dalla sua regione di provenienza, c'è la possibilità che nei primi tempi il ragazzo non riesca sempre a seguirne bene il discorso, data la forte differenza di pronuncia e di cadenza che ancora distingue gl'italiani di regioni lontane tra loro. Per sua fortuna la scarsità di docenti, dovuta alla rapida espansione scolastica, ha provocato 1:1-n' emigrazione verso il Nord anche di maestri e professori, sicché in non poche scuole della valle padana una buona percentuale di insegnanti è di origine meridionale, e in parte anzi è di recente immigrazione; in certe scuole medie nelle periferie industriali si arriva all'ottanta per cento. L'ascoltare nell'insegnante un accento famigliare può avere un effetto psicologico positivo. Un discorso in certo modo analogo può farsi per l'inserimento tra i compagni. Tra ragazzi ci si intende spontaneamente; ma l'inserimento è tanto più facile quanto più la popolazione scolastica è mista di autoctoni e di immigrati antichi e recenti, come avviene ormai in moltissime scuole del Nord. Dove l'inserimento risulta difficile è sul piano scolastico in senso stretto. Si possono distinguere qui due livelli, quello della scuola dell'obbligo ele1nentare e medio, e quello delle scuole secondarie di secondo grado. Nelle scuole dell'obbligo si possono considerare, per comodità 18
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