Nord e Sud - anno XIX - n. 150 - giugno 1972

Mario Cataudella regione calabrese, ed ovviamente a quella media del nostro paese, per quanto riguarda il numero di utenti. Ma anche in questo caso i dati ufficiali possono trarre in inganno; gli indici di ascolto sono infatti altissimi. Le serate accanto al fuoco, che vedevano radunate le grandi famiglie patriarcali a parlare del lavoro nei campi, a raccontare favole o indovinelli 4, sono state onnai sostituite dalle serate accanto al televisore. Che la televisione diventi uno stimolo per l'esodo rurale è un fatto che non è dimoSitrabile in questa sede; ma l'ipotesi non è destituita di fondamento. Come la radio, la TV ha fondamentale im,portanza nell'influenzare gli albanesi del Pollino quando si consideri il loro scarso livello di alfabetizzazione, che, escludendoli in moltissimi casi dal contatto con i mezzi scritti di comunicazione, fa sì che le sole forme di conoscenza disponibili del mondo esterno siano i mezzi audiovisivi o i contatti diretti. Per quanto concerne il cinema, nelle otto comunità in esame esistono soltanto cinque piccole sale cinematografiche; e di queste, due funzionano durante il periodo estivo. I livelli di frequenza delle sale cinematografiche sono alquanto bassi. Circa la qualità delle pellicole in circolazione, si può dire che sono del tipo più scadente, in generale adatte a soddisfare le richieste di un pubblico poco educato al linguaggio cinematografico, e certo non in grado di affinare le facolta crttiche degli spettatori. Gli unici mezzi di formazione culturale che hanno reali ca- , pacità di penetrazione in un si1nile ambiente vengono ad essere perciò la radio e la televisione. Ma, nella assoluta mancanza delle difese che possono derivare da un bagaglio di istruzione acquisito per altre vie, la televisione, piuttosto che strumento di formazione culturale, che possa servire come spinta verso un equilibrato processo evolutivo, opera come uno strumento di acculturazione, o più_ semplicemente come propagandista efficiente, e tutto sommato poco costoso, per i prodotti che l'Italia progredita cerca d'imporre sul mercato nazionale. Grazie alla TV molte abitudini sono cambiate; tra l'altro, è penetrata in casa di molti la lingua italiana, fino ad un decennio fa patri1nonio di pochi. La tradizionale struttura interna delle comunità albanesi, basata sulla famiglia, si è frantuma 1 ta. « Zoti tate »: signor padre; e « Zonja meme »: signora madre, sono un ricordo; la « besa »: la fede, la parola d'onore che era più di un giuramento, è stata calpestata. Con il tramonto di un mondo culturale che scaturiva da un particolare contesto economico ha origine una disperata ricerca di valori nuovi, ·identificati, troppo spesso, nel semplice possesso di quegli oggetti 4 Sul patrimonio culturale della tradizione albanese si dispone di un'ampia bibliografia. Sul significato magico di questa tradizione v. SCURA A., Gli Albanesi in Italia e i loro canti tradizionali, Cosenza, Casa del Libro, 1962. 122

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