Argomenti La difesa del territorio da offese provenienti dall'aria o dal mare, che abbiamo inserito al secondo posto della nostra lista, è un compito estremamente ampio, che si salda da un lato al primo e, da un altro lato, al terzo (la difesa interna). È un compito, o meglio una somma di compiti, in buona parte di nature « interforze ». Le offese provenienti dall'aria o dal mare possono essere dei tipi più diversi: dagli attacchi aerei contro le comunicazioni ed i centri vitali del paese alle azioni di unità navali contro le coste, dagli aviosbarchi alle operazioni anfibie, dal lancio nell'interno del paese allo sbarco in zone costiere isolate di sabotatori o di elementi destinati a fomentare la guerriglia. ,Questo, naturalmente, senza contare la possibilità di offese missilistiche, contro le quali, allo stato attuale, non esiste in pratica-nessuna forma di parata, eccettuata la distruzione preventiva delle basi, fisse e mobili, dalle quali tali offese possono venire scatenate: ipotesi quest'ultima piuttosto teorica, che potrebbe essere presa in considerazione solo se si disponesse di una forza aerea poderosa (o solo se fosse possibile contare con assoluta certezza sull'apporto di consistenti forze alleate). Anche per il 'contrasto di eventuali attacchi aerei le possibilità di successo non appaiono elevate. La velocità dei moderni velivoli è tale da lasciare alla difesa un ridottissimo margine di tempo per l'allarme e per l'intervento, soprattutto quando, com'è il nostro caso e com'è anche il caso di vari altri paesi europei occidentali, le distanze fra le basi dei possibili incursori ed i loro eventuali bersagli sono estremamente ridotte. È noto che la NATO sta mettendo in piedi il sistema NADGE (NATO Air Defence Ground Environments == Sistema di difesa aerea territoriale della NATO), basato su modernissimi apparati radar, su elaboratori elettronici, ecc., per ridurre a pochi secondi i tempi di intervento della difesa aerea. C'è tuttavia da osservare che, affinché questa possa operare con ragionevoli prospettive di successo, è necessario disporre di un adeguato numero di velivoli da intercettazione e di missili contraerei. La difesa aerea può avere invece maggiori possibilità di intervento contro operazioni di aviosbarco considerando che, in questo caso, i velivoli da contrastare sono più lenti e vulnerabili di quelli destinati ad effettuare incursioni aeree. C'è tuttavia da notare che di solito gli aviosbarchi vengono precedutj ed appoggiati da consistenti forze aeree da attacco e da caccia, e che quindi un'operazione di contrasto volta a scongiurare una mina~cia di questo tipo presenta problemi estremamente complessi. Tali problemi, poi, diventano ancora più complessi se si considera che, per contrastare con effi109
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