Vittorio Barbati teggiano in Europa e che, sempre in questo quadro, si registri una crescente collaborazione fra Est e Ovest. Una guerra in Europa non conviene a nessuno; non conviene nemmeno alle due superpotenze, gli USA e l'URSS, che detengono la leadership di tali blocchi. Gli accordi conclusi durante il recente « vertice » di Mosca dimostrano l'interesse dei due paesi alla diminuzione della tensione nel mondo, e quindi anche in Europa. Tuttavia resta il fatto che, per il mon1ento, i due schieramenti continuano a fronteggiarsi dall'estremo nord norvegese fino ai confini della Turchia. La difesa della frontiera nord-orientale è un problema essenzialmente « terrestre ». O « aereo-terrestre », se si considera la necessità di assicurare alle forze cui essa è affidata una sufficiente copertura aerea (allo scopo sia di interdire il dominio del cielo all'aviazione avversaria, sia di colpire le unità attaccanti). Tale problema riguarda la composizione delle unità da impiegare (ove il terreno si presta) in una difesa statica o semi-statica, e quella delle unità da impiegare, in coordinazione con le prime, in una difesa manovrata. Le scelte in materia possono essere dettate, oltre che dalle presumibili caratteristiche di un eventuale avversario e dalla natura del terreno, dagli armamenti di cui si dispone. Ad esempio, unità corazza te dota te di carri « Leopard » - ossia di mezzi che hanno eleva te caratteristiche di velocità, di mobilità e di autonomia, oltre che di armamento - possono operare, sempre se viene loro garantita una sufficiente copertura aerea, con maggiore efficacia, con maggiore tempestività e con maggiore raggio d'azione rispetto ad altre unità dotate degli ormai superati M-47. Al limite, è probabile che, nel primo caso, si possano svolgere con forze inferiori gli stessi compiti che, nel secondo caso, possono essere assolti solo con forze . . super1or1. Il discorso, a questo punto, diviene fin troppo chiaro. La superiorità di armamento può, entro certi limiti ed in determinate condizioni, consentire riduzioni di forze anche consistenti. Si tratta di stabilire, sotto il profilo operativo e sotto il profilo economico, qual'è la soluzione migliore: quella basata sulla qualità o quella basata sulla massa. Da questa scelta, che non può essere considerata come un fatto isolato, derivano numerose implicazioni sulle quali bisognerà ritornare in seguito. Qui, per il momento, abbiamo solo voluto porre in evidenza lo stretto legame che esiste fra gli aspetti tecnici e gli aspetti economici del problema. Lo stesso discorso si può ripetere per gli altri compiti del nostro apparato difensivo. 108
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