Editoriale potrebbe « bruciare » il centro-sinistra. Ma si deve evitare anche tutto ciò che potrebbe « bruciare » il centrismo. Poiché, quando si fossero bruciate le due formule possibili, non resterebbe ohe la giustificazione _oggettiva per la DC di chiedere al corpo elettorale la maggioranza assbluta: con le conseguenze elettorali e politiche che ne deriverebbero per tutte le altre correnti storiche della democrazia italiana, liberali e socialiste. Se dunque non fosse possibile altra soluzione, per il momento, che quella di un governo che consenta di attendere i chiarimenti d'autunno ( « a traguardo », si è detto), sia almeno un governo a targa base democratica, con i repubblicani e con i socialden1ocratici carne garanti per quanto concerne i contenuti del progra1nma di questo governo e per quanto concerne gli schieramenti da definire dopo i congressi. E sia un governo che limiti i danni dell'attesa e quindi abbia nelle condizioni della ripresa economica, già indicate da Giolitti, i suoi fondamentali punti di riferùnento . . È, anzi, significativo che un discorso coerente sulle cose, su quelle possibili e su quelle ilnpossibili, un discorso con1e quello avviato da Giolitti sulla ripresa economica abbia trovato i consensi che ha trovato: i consensi non devono disperdersi in quello sfibrante « minuetto delle formule » di cui ha parlato Alberto Sensini e che e già con1inciato. Tuttavia, da quel discorso sulle cose possibili e sulle cose hnpossibili non si puù più prescindere. Anche le Confederazioni sindacati hanno parlato di un indirizzo « realisticamente commisurato ad un disegno generale ». E Larna si è spinto fino ad affermare che non si devono « dran1matizzare le lotte contrattuali » e che è necessario evitare degenerazioni niassimalistiche della piattaforma rivendicativa, perché, « se rallenta ancora la velocità del meccanismo di sviluppo, non ci riprendia1110 più ». Questo significa che le Confederazioni sindacali sono sensibili alle compatibilità segnalate da Giolitti. Ma non sembrano altrettanto con.sapevoti e responsabili le Federazioni, a giudicare dall'atteggia1nento e dalle richieste dei chirnici. Di qui la necessità di un governo che abbia tutti i requisiti per far fronte alla situazione di emergenza, per garantire non solo le condizioni dei chiarimenti congressuali attesi per l'autunno, ma anche e soprattutto le condizioni di una ripresa economica che rassereni l'at1nosfera politica, anche e soprattutto un autunno sindacale nel corso del quale il buon senso delle Confederazioni possa itnporsi alla logica co_rporativa delle Fede razioni. Se si dovesse arrivare al monocolore per stanchezza, le Confederazioni sarebbero più deboli, probabilmente;. e comunque l'atmosfera politica non sarebbe rasserenata, né rasserenabile. Anche perché al monocolore si arriverebbe dopo un più che mai estenuante « minuetto delle for7
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