Nord e Sud - anno XIX - n. 149 - maggio 1972

Editoriale ma anche quelle dell'extra-parlamentarismo di sinistra: perché l'uno e l'altro presumevano e dell'uno e dell'altro si presumeva che potessero raccogliere fra i giovani elettori assai maggiori ·consensi di quanti non ne abbiano effettivamente raccolti. Così che, fra i giovani che hanno votato contro, sono stati più numerosi quelli che hanno votato per la DC contro il PCI o per il PCI contro la DC; e gli uni e gli altri hanno votato contro i fascisti, senza sbandare, per malinteso zelo antifascista, nella zona dell'estremismo extra-parlamentare. Anche il PLI ha cercato di sollecitare a proprio favore un comportamento elettorale condizionato dall'esigenza di votare contro. Il PLI, infatti, s'i configurava e aspirava a configurarsi come il contraveleno rispetto al MSI sul piano elettorale e come il contraveleno rispetto al PSI sul piano parlamentare: una posizione teoricamente molto forte, che Malagodi ha cercato di far valere richiamando a sé elettori interessati a caricare di voti un'alternativa centrista al centro-sinistra. Ma la posizione teoricamente molto forte è risultata praticamente piuttosto debole. Perché? A causa della radicalizzazione dei contrasti politici, e in un clima di preoccupazioni per la stabilità come quello nel quale si sono svolte le elezioni, il PLI non ha potuto convincere, anche se ha probabil,nente effettuato un parziale recupero rispetto a quello che avrebbe perduto se non avesse potuto sollecitare un voto a suo favore che valesse contro il centro-sinistra. Ma è difficile in generale, e i risultati elettorali lo hanno provato, concepire il voto per il PLI come un voto contro: quando si vuole votare contro, e cioè quando c'è instabilità politica e preoccupazione per la governabilità del paese, quando i contrasti sono radicalizzati, quando diventano minacciosi non solo i comunisti ma anche i fascisti, allora diminuiscono coloro che votano o che potrebbero votare per il PLI, per il PSDI, per il PRI e anche per il PSI; perché, come si diceva, aumentano coloro che votano vJer la DC contro le due estreme o che votano per una delle due estreme contro l'altra e in pari tempo contro la DC. È vero che il PLI, il PSDI, il PRI e il PSI sono partiti rigorosamente antifascisti; ma è anche vero che, se il fascismo ru1noreggia e riesce ad aggregare la protesta _di destra, è il PCI che richiama più voti antifascisti ed è la DC che richiama quei voti che sono di elettori antifascisti, ma anche e forse soprattutto anticomunisti . .Il voto per il PLI, per il PSDI, per il PRI e per il PSI è dunque un voto per, qualificato e differenziato, e non un indiscriminato voto contro; e perciò l'instabilità politica, inducendo più elettori a votare contro, si risolve a danno di questi partiti. Se ne deduce che questi partiti dovrebbero essere i più interessati a garantire le condizioni della stabilità po4

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