La forza del dubbio loro capacità di correggere, dopo le elezioni del 1972, gli errori che hanno commesso dopo le elezioni del '68. Perché noi confidiamo nelle virtù autoriparatrici della democrazia. Oggi sono di moda filosofie pessimistiche, filosofie della contestazione e filosofie della reazione. Alle une e alle altre noi contrapponiamo la nostra filosofia della ragione, della ragione storica, e quindi la nostra ragionata fiducia nella democrazia. Sono i sistemi autoritari che non possono correggere se stessi, perché non possono neanche ammettere di aver commesso errori. Se qualcuno prova dall'interno a correggere un sistema autoritario può finire nella tragedia, come Dubcek ed i suoi amici. E se qualcuno ci prova dall'esterno passa dall'illusione alla delusione, come gli Stati Uniti quando pretendono di persuadere i colonnelli greci a mitigare le asprezze più odiose della loro dittatura. Ma le democrazie sono i regimi del dubbio e prima o poi riescono sempre a correggere se stesse. L'alternativa di chiarimento che noi abbiamo proposto agli elettori italiani è appunto un'alternativa di correzione degli errori che hanno indebolito la no- ,_ stra democrazia e che potrebbero indurre le coscienze più deboli dei cittadini più vacillanti nelle loro convinzioni democratiche, a subire la suggestione delle scorciatoie autoritarie, della burocrazia dello spirito, dell'intolleranza delle utopie, delle grettezze anguste dei semplicismi fanatici. Quattro anni or sono, in questo teatro abbia1no chiesto fiducia nella nostra carica di energia morale, nel nostro idealismo senza illusioni. Ora chiediamo fiducia nel nostro realismo senza certezze, che è l'altra faccia del nostro idealismo senza illusioni. Chiediamo fiducia nella nostra alternativa di chiarhnento e di correzione. Chiediamo soprattutto di condividere la nostra fiducia nelle virtù autoriparatrici della democrazia. Come dicevo, non siamo disposti ad aval1are nella sesta Legislatura una politica come quel.la dalla quale ci sian10 dissociati nel corso della quinta Legislatura. Ma siamo disponibili, subito dopo le elezioni e senza dover attendere chiarin1enti congressuali di questo o quel partito, ad assumere la parte di responsabilità che ci compete in un governo che possa e voglia portare il paese fuori dalla confusione e dentro l'Europa. Su questo impegno sollecitiamo il vostro consenso. FRANCESCO COMPAGNA 55
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