Francesco Con1pagna cui si reca a Mosca. Ma sono don1ande che anche i governi europei devono porsi e si stanno ponendo. De Gaulle aveva fermato l'Europa ed ora ci si rende conto che l'Europa deve riprendere a camminare. Ma l'Europa che vuole riprendere a camminare si chiederà dopo il 7 n1aggio se saremo in grado, noi italiani, di camminare con l'Europa e nell'Europa. Riflettano dunque i socialisti sull'esigenza di sottoporre a revisione la politica che hanno seguito dopo il '68, perché questa politica, che ha compromesso l'equilibrio democratico, potrebbe compromettere anche la nostra capacità di camminare con l'Europa e nell'Europa, La stabilità politica e l'equilibrio democratico devono essere recuperati. Tra l'altro, è proprio una diversa idea dell'Europa ed una diversa valutazione dei problemi di sicurezza internazionale del nostro paese che ci divide dai comunisti, con i quali i socialisti vorrebbero contrattare gli « equilibri più avanzati ». Ma riflettano pure gli elettori: in Europa non c'è posto per i fascisti. Il fascismo suscita sentimenti di ripugnanza in tutta l'Europa. Il volto odioso dei fascisti suscita fra gli europei ricordi di incubo. L' on. Almirante non può ricorrere alla plastica facciale per far dimenticare all'Europa, che ricorda Anna Frank e ricorda Buchenwald e Dachau, che egli è stato redattore di un giornale che si chiamava La difesa della razza. Quanto all'amn1iraglio che parla di Europa e di solidarietà atlantica dagli stessi palchi sui quali si impettiscono gli epigoni di Salò, proprio dal paese di Anna Frank e dal paese che i fascisti volevano « coventrizzare » sono venute le più indignate reazioni, quando si è avuta la prova che Minto:ff ha avuto ragione di considerarlo sgradito, quest'ammiraglio, perché fascista. Pare che ci sia chi propenda per un'Italia che somigli alla Grecia o alla Spagna. Ma il regime di Franco è ancora un diaframma che separa la Spagna dall'Europa assai più di quanto la separino i Pirenei. Ed il colpo di stato dei colonnelli ha sbarrato la strada che avrebbe potuto condurre la Grecia in Europa. L'Italia è il più europeo dei paesi mediterranei. Non lo sarebbe più, se coloro i quali sono propensi a barattare la libertà con l'ordine dovessero provocare una situazione nella quale il disordine diventerebbe irrimediabile e H paese non più governabile. Ma noi confidiamo nell'intelligenza che gli elettori italiani hanno acquisito in venticinque anni di democrazia repubblicana. E confidiamo pure nell'intelligenza dei partiti democratici ed europeisti, nella loro capacità di interpretare la lezione delle cose e quindi nella 54
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