La forza del dubbio <lenza economica stava m.utando e perché i repubblicani avevano chiesto da tempo un collegamento diretto fra la politica delle rivendicazioni, la politica delle riforme, la politica dell'occupazione. Ma se i sindacati hanno commesso errori come quelli che ora lo stesso Lama ha denunziato, ben più gravi di quelli che si possono in1putare ai sindacati sono stati gli errori commessi dalle forze politiche il cui dovere era di correggere gli errori dei sindacati; o meglio, di prevenire gli errori che i sindacati avrebbero potuto commettere. Il ministro del Lavoro ha capito ancora meno, molto meno di quanto non lo avesse capito il segretario della CGIL, che la tendenza economica stava mutando in senso negativo! Ed i socialisti si sono ostinatamente rifiutati di intendere il nesso di compatibilità che collega le rivendicazioni delle categorie alla strategia delle riforme e della piena occupazione. I socialisti, anzi, si sono sempe allineati acriticamente a tutte le rivendicazioni settoriali ed aziendali, anche le più contraddittorie, concorrendo per la loro parte a compromettere le condizioni per portare avanti le riforme nel momento stesso in cui dicevano di volere le riforme e di essere i soli a volerle. Ma se non si vuole un sindacato che operi come cinghia di trasmissione di questo o quel partito, che dire di un partito quando questo partito opera solamente come cinghia di trasmissione dei sindacati invece di adoperarsi per correggere gli errori dei sindacati, invece di fornire indicazioni di compatibilità e di coerenza che consentano alle Confederazioni sindacali di mediare tra le federazioni sindacali e di ricondurle da una logica di settore, di categorie, a una logica di programmazione globale dello sviluppo equilibrato? È comunque un fatto positivo che oggi uomini politici di parte socialista come Giolitti, e sindacalisti come Lama, riconoscano esplicitamente che sono stati commessi errori. Ma ora, per correggere gli errori che sono stati commessi, si deve partire da un'analisi appropriata dei meccanismi che regolano, in un moderno sistema industriale, i livelli del reddito e dell'occupazione. Il classismo ottocentesco dei socialisti non consente quest'analisi appropriata. Né la consente il populismo medievaleggiante della sinistra democristiana, nella cui avversione al capitalismo, alla borghesia, non è dif. ficile riconoscere un'ancestrale avversione alla società industriale e soprattutto al moderno sisten1a delle libertà politiche e civili: alla libertà come libertà dell'errore e non come libertà dall'errore. E nemmeno la consentono, quest'analisi appropriata, gli schemi liberistici nei quali si è chiuso il PLI di Malagodi, e nei quali si è come 49
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