Francesco Con-zpagna dello sviluppo sopravvenuto nel 1971 e saremmo potuti anche pervenire ad una migliore qualificazione sociale e civile dello sviluppo economico. Comunque sia, se oggi, finalmente, l' òn. Giolitti definisce le condizioni necessarie per garantire la ripresa economica, implicitamente egli riconosce che i repubblicani avevano ragione quando volevano definire le condizioni necessarie per non con1promettere la continuità dello sviluppo economico. Meglio tardi che mai, noi diciamo. Rispettiamole ora, le condizioni che non si son volute definire ieri! Ora che queste condizioni sono state definite e sono state definite da un ministro socialista, la sola alleanza che noi intendiamo promuovere è quella fra correnti politiche risolute a rispettare le condizioni della ripresa economica che Giolitti ha indicato: l'alleanza delle forze di vocazione democratica che vogliono la ripresa economica e anche una qualificazione sociale e civile dello sviluppo economico diversa e migliore. Noi non siamo disponibili per avallare nella sesta Legislatura una politica come quella dalla quale ci siamo dissociati nel corso della quinta Legislatura: una politica dominata dalla preoccupazione per le etichette e indifferente per la sofisticazione del vino contenuto nella bottiglia. E tuttavia abbiamo dovuto constatare che quando abbiamo chiesto ai socialisti se si riconoscono nelle condizioni di Giolitti, essi ci hanno dato finora risposte sofisticate sugli « equilibri più avanzati » e sulla loro interpretazione del piano Giolitti che sarebbe diversa dalla nostra, più di sinistra della nostra. Ci sembra che i socialisti siano riluttanti ad. ammettere che il piano Giolitti solleva problemi di compatibilità e di coerenza e così implicitamente riconosce che i fatti hanno dato ragione ai repubblicani, perché i repubblicani avevano per primi posto l'accento sui problemi di con1patibilità e di coerenza e per primi avevano detto che la sottovalutazione di questi problemi portava all'incompatibilità e all'incoerenza. D'altra parte è significativo che anche Lama, segretario della CGIL, abbia rilasciato dichiarazioni che implicitamente danno ragione ai repubblicani. Lama ha infatti dichiarato che negli ultin1i due anni i sindacati hanno commesso l'errore di non chiedere un collegamento diretto fra la politica delle rivendicazioni, la politica delle riforme, la politica dell'occupazione. Così le riforme sono state compromesse e i livelli dell'occupazione pure, come noi avevamo previsto e temuto. Ecco, quando Lama, nella sua· autocritica, perviene a queste conclusioni, implicitamente riconosce che i repubblicani avevano ragione, perché i repubblicani avevano capito a tempo che la ten48
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