Editoriale Quotidiani e settimanali hanno già ampiamente e ripetutamente commentato i risultati elettorali del 7 maggio. Si è parlato soprattutto della « tenuta » democristiana e del « recupero » democristiano; così come si è parlato dell'indebolirnento subìto dai comunisti in conseguenza della dispersione di più di un milione di voti del PSIUP, del MPL di Labor, del Manifesto e di altri « gruppuscoli » che hanno presentato liste di insidioso « disturbo ». E infine si è parlato dei fascisti che non vogliono essere chiamati fascisti, e che tuttavia sono fascisti an.che e proprio quando cercano di assomigliare a Federzoni più che a Farinacci. Si presumeva che la DC avrebbe pagato a destra il costo di Donat Cattin; e che questo costo sarebbe stato alquanto alto. Ma la DC è riuscita a « recuperare ». Sennonché, il suo recupero è passato sulla pelle del PLI e del PSDI; e quanto ai repubblicani, è evidente che il recupero della DC ha contenuto le loro possibilità di progredire oltre i risultati conseguiti alle elezioni regionali del 1970. Si può dire, quindi, che in queste elezioni del 1972 si è votato prevalentemente contro: che chi vuole votare contro i co1nunisti e contro i democristiani vota per i fascisti, chi vuole votare contro i fascisti e contro i democristiani vota per i comunisti. Del resto, un manifesto della DC e un manifesto dei comunisti anticipavano nel corso della campagna elettorale proprio questo tipo di sollecitazione: chi vota per la DC vota due volte, contro i comunisti e contro i fascisti, e chi vota per il PCI pure vota due volte, contro i fascisti e contro i democristiani. Va notato a questo proposito che sono più numerosi nel Mezzogiorno di quanto non lo siano nel resto del paese quelli che votano per i fascisti contro i den1ocristiani e contro i comunisti; e che costoro sono tuttavia assai meno numerosi nelle giovani generazioni di quanto non lo siano fra gli elettori più anziani. Sono c!,atidi cui va tenuto conto e che meritano discorsi più approfonditi. Per quanto riguarda il Mezzogiorno, anche un discorso - cui abbiamo già accennato in altra sede - che corregga certe tendenze al nialgoverno manifestate dal centro-sinistra: perché pro:.. prio in quanto non si è potuto esaltare il buongoverno del centro-sinistra, molti elettori hanno dimenticato il tradizionale malgoverno della destra, di cui i segni che porta Napoli dopo le aniministrazioni monarchiche non sono manifestazioni remote. Per quanto riguarda i governi, anche un discorso che ridimensioni _nonsolo 'le ambizioni dell'estremismo di destra, 3
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