Nord e Sud - anno XIX - n. 149 - maggio 1972

Il costo dell'equilibrio cessivi potrebbero avere lo stesso effetto. E gli uomini della « troika » sovietica, da parte loro, sanno che il loro potere è fondato su difficili equilibri fra il PCUS, gli organi statali, i militari ed il vertice dell'industria, soprattutto dell'industria pesante. Un accordo può consolidare questo equilibrio, ma può anche farlo crollare. Lo può consolidare se viene accompagnato da altri accordi - ad esempio, di collaborazione economica e di collaborazione spaziale - idonei ad offrire valide controparti te ai settori che possono essere direttamente colpiti dalla limitazione degli armamenti. È da augurarsi che il viaggio di Nixon a Mosca rappresenti l'avvio di una politica nella quale il realismo abbia il sopravvento su ogni altra considerazione e su ogni altro interesse. VITTORIO BARBATI P.S. Questo articolo era gza zn macchina quando è stat firmato da Nixon e da Breznev l'accordo per la limitazione delle armi strategiche. Tale accordo, com'è noto, è diviso in due parti: una concernente i missili antimissili, il cui numero massimo viene fissato a 200 per ciascuna delle due nazioni (si tratta, quindi, di un obiettivo da raggiungere, perché attualmente nessuna delle due dispone di un tale numero di ABM}, e l'altra riguardante il «congelamento», al livello attuale, dei missili offensivi, che tuttavia potranno essere perfezionati o sostituiti con modelli più evoluti. Si tratta di un accordo « di premessa», con il quale le due superpotenze, pur conservando un certo margine di libertà, cominciano a porre un freno alla loro gara nel campo degli armamenti strategici. E si tratta anche - nelle condizioni attuali e tenendo conto delle dif fi,coltà sia tecniche che politiche ancora da superare - di un accordo « realistico ». La firma di tale accordo conferma la tesi sostenuta in questo articolo, come la confermano gli altri accordi - di collaborazione nel campo medico, nel campo della protezione ambientale, nel campo spaziale, nel campo scientifico-tecnologico, e di prevenzione degli incidenti fra le navi militari dei due paesi - sottoscritti durante il «vertice» di Mosca, e la decisione di affidare ad una commissione mista lo studio di un possibile accordo commerciale. Appare chiaro che le due superpotenze, in base ad una visione realistica della situazione mondiale, intendono gettare le basi di una nuova «coesistenza», pur non avendo superato, come si evince dal comunicato finale, tutte le loro divergenze. V. B, 41

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