Nord e Sud - anno XIX - n. 149 - maggio 1972

Vittorio Barbati Gli ostacoli, come si è detto, sono molti. E non sono soltanto quelli - che sotto vari punti di vista possono essere giustificati - della paura e della diffidenza reciproche, determinate anche dalla coscienza degli spaventosi pericoli che potrebbero sorgere per un eccesso di fiducia. Per dare l'avvio ad un processo così importante, e naturalmente per portarlo bene avanti, è necessaria la massima cautela. In politica bisogna essere realisti, soprattutto quando un errore può significare la distruzione politica, se non addirittura la distruzione fisica, del proprio paese. È quindi logico che i responsabili americani e sovietici procedano con estrema prudenza. Esistono però altri ostacoli, sia al1' esterno che all'interno delle due superpotenze, che forse sono ancora più forti di quelli che possono essere creati dalla paura e dalla diffidenza. In primo luogo, sia gli americani che i russi devono tenere conto dei contraccolpi che ogni mutamento di indirizzo della loro politica può provocare nei sistemi di alleanze di cui hanno la leadership e di cui, per molti motivi, hanno anche bisogno. Dei contraccolpi troppo forti potrebbero alterare parecchi equilibri, o addirittura l'equilibrio mondiale. In tal caso, le superpotenze guadagnerebbero da ~na parte e perderebbero dall'altra; e questo è un lusso che non possono permettersi. In secondo luogo, sia all'interno del sistema americano che all'interno del sistema sovietico, esistono moltissimi interessi, ormai consolidati da tempo, almeno in parte contrari ad una riduzione dello sforzo per gli armamenti strategici: molti militari, da una parte e dall'altra, non sono certo favorevoli a tale riduzione, ed hanno anche le loro buone ragioni per non vederla di buon occhio, dato che, come si è detto, essa presenta certo dei pericoli non indifferenti; d'altra parte, anche i dirigenti delle potenti industrie belliche dei due paesi - il fatto che quelle americane siano private e quelle russe siano pubbliche ha un'importanza relativa, perché entrambe rappresentano fortissimi interessi - non possono vedere troppo di buon occhio un fatto del genere. Inoltre, sia i capi americani che i capi russi devono tenere conto dei rapporti di forza all'interno dei loro paesi ed i primi devono tener conto anche degli umori, talvolta mutevoli, della loro opinione pubblica. Nixon sa certamente che oggi un accordo per la limi'tazione degli armamenti strategici può assicurargli, o contribuire ad assicurargli, la rielezione alla Casa Bianca; sa pure che un eccessivo irrigidimento su questa e su altre questioni potrebbe fargliela giocare. Ma certan1ente non ignora che dei cedimenti ec40

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