Il costo clell'equilibrio cui si è parlato prima. Con i nuovi livelli di prec1s1one raggiunti, il concetto della strategia << contro-forze », ossia della strategia mirante non più alla rappresaglia indiscriminata ma alla distruzione preventiva dei « sistemi » strategici avversari, ha assunto un nuovo vigore. E con esso, come logica derivazione, ha assunto nuova forza il concetto della strategia del « primo colpo », ossia della strategia fondata su un primo attacco condotto in rnodo da rendere impossibile la ritorsione dell'aggredito. Per fortuna dell'umanità, questi concetti, con1e si rileva dal fatto che le realizzazioni tecniche destinate a concretarli sono state più o meno concomitanti, hanno preso piede nello stesso periodo sia negli Stati Uniti che nell'Unione Sovietica. L'equilibrio strategico fra le due superpotenze è rimasto, ed è stata frenata ogni possibile tentazione, che avrebbe potuto affacciarsi alla mente di qualche « falco » dell'una o dell'altra parte, a favore di una guerra « preventiva », che avrebbe potuto risolvere « definitivamente » tutte le questioni in ballo. I caratteri dell'equilibrio, pero, sono sostanzialmente mutati: sono divenuti molto più precari, e soprattutto molto più « dinamici », di quelli di prima. Alle tentazioni estremistiche, delle quali non abbiamo prove ma che non possiamo escludere, è subentrata la paura, che si rileva in modo esplicito o implicito da molti discorsi, delle possibilità acquisite, o in via di acquisizione, da parte dell'avversario. Da qui ad una nuova spirale nella gara degli armamenti il passo è stato 111olto breve. Questa gara si è sviluppata lungo diverse direttrici concomitanti: quella elettronica, quella spaziale e quella delle armi vere e proprie. Sulle prime due si sa ben poco; sulla terza un poco di più. Nel campo elettronico ed in quello spaziale, l'accento è stato posto soprattutto sui siste1ni di scoperta, di allarme e di accecamento dei corrispondenti sisten1i avversari. Come si è detto, si sa ben poco su quanto è stato realizzato: si sa solo che la gara è stata ed è accanita. E la cosa, d'altronde, è più che logica: la precisione dei missili non basta se l'avversario scopre subito la minaccia ed ha il tempo di far partire i suoi mezzi di rappresaglia prima che gli arrivino sulla testa le bombe dell'aggressore. La strategia « contro-forze», e quindi la strategia del « primo colpo » non sono nemmeno pensabili se non si acceca il sistema di allarme e di scoperta avversario. ·E questo naturalmente significa che ognuno dei due antagonisti è costretto a dedicare enormi risorse alle misure è con29
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