Nord e Sud - anno XIX - n. 149 - maggio 1972

Una sinistra senza illusioni cialismo non risiede in una revisione dell'ideologia marxista, ma nel suo totale abbandono. Che questa proposizione possa apparire scandalosa, anche quando è formulata con tali motivazioni, è più strano che triste; essa . non intende affatto negare o diminuire la funzione che ha avuto il marxismo, ma invita a riconoscere oggi l'inautenticità di una dottrina che vanifica la scienza nel cui nome ostenta di fondarsi. È tanto difficile ammettere che la nozione di scienza come conoscenza oggettiva c'impedisce di formulare leggi che siano dei valori in se stesse,· che tendano cioè ad inventare spiegazioni complete e consolanti della nostra sorte e di quella dell'universo? Non si vede nemmeno come la forza d'animo e la lucidità necessarie ad accettare la constatazione che l'uomo è solo in un universo indifferente, possano essere chiamate pessimismo. Sapere che non siamo protetti e in un certo senso giustificati da un disegno cosmico, che ci collochi in una condizione di privilegio fra tutte le altre vite, dovrebbe anzi spingerci a cercare, poiché non possiamo farne a meno, delle forme sociali, nelle quali i valori ereditati dalla nostra tradizione morale richiedano un rispetto immediato invece che un godimento differito, nelle quali cioè le promesse di pieni adempimenti futuri siano sostituite da ragionevoli conquiste attuali. Si può persino dubitare che occorra inventarsi dei valori, costruirsi un'etica, per non rinunciare ad agire politicamente; l'impulso dello spirito umano verso una convivenza che lo assecondi e lo stimoli è tanto radicato, che si può addirittura supporgli una ragione genetica. Sia questa esigenza iscritta nel codice secondo il quale si trasmette la vita o sia essa un'eredità culturale, basta il fatto che la senti amo come necessaria a fare di essa una realtà, che non ha bisogno di essere confrontata col bene e col male. È altrettanto certo che i nostri comportamenti sociali non sono automatici, come avviene nelle società degli insetti. Queste due sole notazioni descrivono l'originalità della nostra situazione: siamo condizionati a vivere socialmente, ma siamo liberi di inventare le forme della nostra convivenza. La storia umana, in questo senso, può essere vista come una strenua e annebbiata sperimentazione alla ricerca di w1 modello di società, ricerca che abbiamo avuto il torto di condurre con spirito antiscientifico, anche e specialmente quando abbiamo creduto di scoprire nella storìa dei nostri errori la legge che doveva· guidarci alla costruzione di una società perfetta. Abbiamo proceduto con la' spreco che si permette nella sua evo13

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