Nord e Sud - anno XIX - n. 149 - maggio 1972

L'organizzazione del territorio in Basilicata di Lorenzo Lupo I dirigenti politici e amministrativi, i tecnici, gli organismi dei lavoratori, i movilnenti culturali sono tutti impegnati a ipotizzare, per la Basilicata, una programmazione economica fondata sull'organizzazione del territorio. Non dobbiamo, però, nasconderci la difficoltà di raggiungere questo obiettivo. Siamo evidentemente di fronte a scelte che non tarderei a definire « terribili » per la loro stessa natura e per la nuova strategia di cui sarebbero portatrici. Proprio per questo l'organizzazione del territorio si presenta come una scelta qualificante ed esaltante sia per le implicazioni future, sia anche per la possibilità di partecipare in prima persona a un _disegno di modificazione globale della struttura della Regione. Si capisce che questo disegno potrà essere portatore di nuove realtà economiche e sociali soltanto se riuscirà a rivoluzionare l'attuale struttura e a fissare con estremo senso realistico i traguardi immediati, che possiamo enucleare nelle seguenti ipotesi complementari: 1) la ristrutturazione urbanistica, in quanto riformulazione di nuove realtà comunitarie e cittadine; 2) la scelta delle aree suscettive di ani1nazione economica: industriale, turistica, agricola-montana. La situazione attuale. - Un breve excursus storico-ambientale ci potrà introdurre nella realtà e ci aiuterà a comprendere perché si sono determinati certi fatti e perché questi fatti si sono cristallizzati nel tempo e sono diventati immutabili e, dagli uomini, ritenuti quasi immodificabili. Non è novità per nessuno la realtà geografica della Basilicata che si presenta con caratteristiche prevalentemente montuose: soltanto 1'8% della superficie è situata in pianura, mentre il 21,6% in collina e ben il 70,4% in montagna 1 • 1 Cfr. A. CALDARELLI, Il riassetto fisico della Regione, in Piano di sviluppo della Lucania, Bari, 1965, pag. 7..7e seg. 122

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